Nella giornata di giovedì 16 marzo, il ciclista Andrea Pasqualon stava solcando le strade in sella alla propria bicicletta con l'intento di allenarsi per la prossima Milano-Sanremo quando un'automobile lo ha stretto verso il guardrail, rischiando dunque di investirlo.
L'episodio di cronaca è stato riportato dal corridore sui propri profili social, un racconto che fa emergere tutta l'amarezza di Pasqualon ma anche il profondo rammarico per una contingenza che dura ormai da troppo tempo.
La ricostruzione della vicenda
“Sono davvero arrabbiato di tutto ciò che sta succedendo negli ultimi anni sulle strade italiane.
Sono qui solo per preparare la mia prossima Milano-Sanremo, ma non vedo davvero l’ora di tornare in sicurezza nelle strade di Andorra o in quelle spagnole, dove esco con il sorriso e la voglia di continuare la mia passione senza rischiare la vita” ha dichiarato sui social il ciclista della Bahrain-Victorious. La manovra operata dall'automobile incriminata è avvenuta mentre Pasqualon stava provando alcuni cambi di ritmo in pianura sulle strade del Veneto dove risiede.
Il ciclista ha asserito come al quasi danno si sia unita anche la beffa: "Una volta che ho provato a raggiungere la macchina per chiedere qualche chiarimento sul rischio di incidente, ho ricevuto una dose di insulti; l'automobilista mi ha detto che siamo una manica di imbecilli e che dobbiamo imparare a stare da parte sulla strada.
Sono riuscito a rimanere in piedi solo perchè sono un corridore professionista".
Nel chiudere il suo messaggio il corridore ha voluto ricordare che "le persone non dovrebbero prendersela con i ciclisti solo perchè si sentono arrabbiate, non è possibile provare a colpire altre persone solo perchè si è frustrati; serve necessariamente uno sforzo collettivo per provare a modificare la nostra cultura ed introdurre maggiore sicurezza a partire dalle scuole e dalle autoscuole".
"I politici dovrebbero far valere maggiormente la legge che definisce il metro e mezzo di distanza, perchè altrimenti se le cose non cambiano si rischia una carneficina: sono davvero felice di potervi scrivere ancora dopo quanto accaduto" ha concluso Andrea Pasqualon che ha dunque cercato di prendere spunto dall'accaduto per lanciare un monito rivolto sia alle istituzioni che ai comuni cittadini invitandoli a tornare ad utilizzare quel senso civico che oggi appare drammaticamente perduto.