Nel pomeriggio del 6 marzo gli inquirenti hanno effettuato una perquisizione presso l'abitazione di Cosimo Calò, rispettivamente fratello di Antonio Calò e cognato di Caterina Martucci, uccisi a Serranova, frazione di Carovigno (Brindisi). I corpi senza vita sono stati ritrovati mercoledì 1° marzo nella loro casa in campagna. Durante la perquisizione è stato sequestrato un fucile da caccia rinvenuto dentro il capanno degli attrezzi, che l'uomo ha ammesso di aver acquistato qualche settimana fa. In seguito Cosimo Calò e suo figlio sono stati convocati in caserma e non sono stati accompagnati da nessun legale.

Gli inquirenti vogliono ascoltarli formalmente per esporre fatti a loro conoscenza. Non sono attualmente indagati.

L'assassino (ancora sconosciuto) ha ucciso Antonio e Caterina con tre colpi di fucile: uno rivolto all'uomo e due alla donna. I carabinieri hanno attuato una prima perquisizione a casa di Cosimo e Vincenzo, immediatamente dopo il duplice delitto. Anche in quell'occasione era stato posto sotto sequestro un altro fucile da caccia, che sarebbe stato però detenuto legalmente.

Non c'è ancora un movente per il duplice delitto

Il fratello e il nipote di Antonio Calò sono stati convocati presso la caserma di San Vito dei Normanni. Al momento non è stato trovato ancora un movente ben preciso per poter spiegare la morte di Antonio e Caterina, anche se si parla di alcuni dissapori tra famigliari relativi a questioni di eredità.

Al riguardo pare che il giorno del delitto Antonio e un altro fratello, Carmello, avessero un appuntamento con l'avvocato per mettersi d'accordo su un'abitazione lasciata in eredità ad Antonio da un altro fratello, Angelo, scomparso due anni fa.

Cosimo e Vincenzo non sono attualmente indagati

Cosimo Calò e suo figlio Vincenzo attualmente non sono indagati.

Tuttavia la coincidenza temporale tra l'appuntamento di Antonio e Cosimo dall'avvocato e il duplice omicidio non è sfuggita agli inquirenti, di conseguenza anche i diverbi relativi a questioni ereditarie sono elementi che gli investigatori stanno tenendo in considerazione insieme ad altri fattori.

Raccolta fondi per il funerale

Il signor Tonino Iaia, titolare di una bar a Serranova, ha annunciato una raccolta fondi per pagare i funerali di Antonio e di sua moglie Caterina. A inviare un contributo anche un amico dei due coniugi che ora abita in Nord Italia. Tonino ha raccolto in poco tempo numerosi aderenti, i cui nomi sono stati redatti su un quaderno. Tramite tale iniziativa la comunità di Serranova vuole far comprendere come Caterina e Antonio fossero benvoluti. Come mezzi di sostentamento, marito e moglie avevano solamente la pensione sociale e i prodotti della loro terra.