Nella mattina di mercoledì, a Matamoros, cinque uomini sono stati ritrovati con le mani legate e con la faccia a terra. Come riportato dalla CNN accanto a loro è stato lasciato anche una lettera firmata dal Cartello del golfo, Gruppo Scorpione, con tanto di scuse verso i cittadini americani rimasti vittime del rapimento e della donna rimasta uccisa dalla pallottola vagante. La stessa CNN nel riportare il contenuto della lettera scrive anche che le autorità dubitano della veridicità dei contenuti della stessa.

Il testo tradotto recita: "Cartello del Golfo, Gruppo Scorpion.

Messaggio urgente. Venerdì 3 marzo, purtroppo, è morta una madre lavoratrice innocente e sono stati rapiti 4 cittadini americani, due dei quali sono deceduti. Abbiamo deciso di denunciare i responsabili di questi eventi. Hanno deciso di agire di propria iniziativa contro la disciplina e le regole della CDG. Un operatore dovrebbe sempre rispettare la vita e l'integrità degli innocenti. La CDG si scusa con la comunità di Matamoros, con la famiglia della signorina Arely e con la famiglia degli americani che sono stati colpiti da questo evento. Vorremmo tranquillizzare i timori di questa comunità, perché la CDG si impegna a non ripetere queste azioni e farà in modo che i responsabili paghino, a prescindere da chi siano".

I fatti

Latavia "Tay" Washington McGee, Shaeed Woodard, Zindell Brown ed Eric Williams: questi sono i nomi dei quattro cittadini americani rapiti, dopo essersi recati in Messico ad inizio marzo. Il viaggio dei quattro americani, partiti dalla Carolina del Sud, aveva come scopo quello di far sottoporre Latavia Washington McGee a una procedura medica, come già era accaduto in passato, ha dichiarato la madre della stessa.

I quattro, probabilmente sbagliando strada, si sono persi per le strade di Matamoros (Tamaulipas). A quel punto sono stati raggiunti da uomini armati, aggrediti e costretti a salire su un veicolo bianco. Le immagini sono state registrate da un cittadino messicano sul posto e pubblicate in rete.

Un probabile scambio di persona

Non è il primo caso di aggressioni da parte di milizie o narcotrafficanti a turisti o viaggiatori che si spingono nei confini in cui operano i cartelli. Stavolta pare si sia trattato di uno scambio di persona. Un funzionario statunitense ha dichiarato che i quattro americani rapiti, tutti afro americani, potrebbero essere stati scambiati dai narcos per trafficanti di droga haitiani. Questa ipotesi spiegherebbe la violenza e l'accanimento contro i quattro sfortunati statunitensi.

Dopo l'allarme lanciato dai parenti dei rapiti sono scattate le ricerche da parte delle forze dell'ordine messicane e dalle agenzie investigative statunitensi operanti in Messico. Matamoros è una città in cui le violenze dei narcos si fanno sentire ma quando ad andarci di mezzo sono cittadini americani le cose cambiano.

Il governo messicano, probabilmente sotto le pressanti richieste americane, ha dato il via ad imponenti operazioni di ricerca facendo giungere i rinforzi dal resto del paese. I tragici riscontri non hanno tardato ad arrivare: due dei quattro rapiti, Shaeed Woodard e Zindell Brown, sono stati ritrovati morti; i due sopravvissuti, uno rimasto illeso l'altro ferito da colpi d'arma da fuoco, sono stati presi in custodia dalle autorità americane. Poche ore dopo si scoprirà che un'altra donna era rimasta vittima del medesimo fatto: una cittadina messicana rimasta uccisa da una pallottola vagante esplosa da una delle armi dei rapitori. La storia, già estremamente tragica, poteva concludersi così e, invece, come spesso accade in Messico, i fatti hanno preso la piega di un mondo paradossale.

CDG, Gruppo Scorpione

Il cartello del golfo è l'organizzazione criminale storicamente egemone nella città di Matamoros. A quanto pare il cartello avrebbe voluto consegnare quelli che sarebbero i responsabili del delitto per "tranquillizzare" la comunità ma soprattutto per evitare azioni repressive spropositate da parte delle forze dell'ordine sotto le richieste del governo americano. Contestualmente negli Usa si è diffusa una notizia falsa che voleva i militari USA utilizzati contro i cartelli della droga messicani.