È morto Paul Cattermole, uno dei sette componenti degli S Club 7, una delle pop band inglesi di maggior successo di fine anni Novanta e primi anni Duemila.
Il corpo del cantante è stato trovato senza vita nel pomeriggio di giovedì 6 aprile, nella sua casa di Dorset, una contea dell’Inghilterra sudoccidentale. Secondo quanto riportato dalla stampa inglese, le cause della morte non sono ritenute “sospette”.
Il messaggio d’addio degli S Club 7
Attraverso i social network ufficiali, gli altri membri della band (Tina Barrett, Jon Lee, Bradley McIntosh, Jo O’Meara, Hannah Spearritt e Rachel Stevens) hanno voluto ricordare il collega e amico con un commuovente messaggio: “Siamo veramente devastati dalla scomparsa del nostro fratello Paul.
Non ci sono parole per descrivere la profonda tristezza e perdita che proviamo tutti. Siamo stati così fortunati ad averlo avuto nelle nostre vite e siamo grati per i fantastici ricordi che abbiamo. Mancherà profondamente a ognuno di noi”.
Infine, i sei cantanti hanno chiesto di rispettare la privacy della famiglia e della band in questo momento estremamente delicato. I post pubblicati dal gruppo sono stati commentati da migliaia di fans, sconvolti dalla triste notizia.
Le grandi hit degli anni Duemila
Gli S Club 7 si sono formati nel 1998 grazie all’intuizione di Simon Fuller (ex manager delle Spice Girls) e hanno acquisito grande popolarità in Gran Bretagna come protagonisti della sitcom “Miami 7” trasmessa dalla BBC.
In cinque anni, il gruppo ha collezionato quattro singoli e un album al numero uno della classifica inglese, oltre ad alcuni successi in Europa e negli Stati Uniti. In Italia sono ricordati principalmente per la hit “Don’t stop movin’” e per le serie tv “Miami 7” e “L.A.7” trasmesse a cavallo tra il 2000 e il 2001 all’interno del programma televisivo per bambini “Solletico”.
In totale, gli S Club 7 hanno pubblicato tre album ("S Club" nel 1999, "7" nel 2000 e "Sunshine" nel 2001), tre 'greatest hits' ufficiali e tredici singoli, vendendo oltre dieci milioni di dischi tra Europa, Asia, Africa e America Latina. Nel 2001 Cattermole e i compagni di band Lee e McIntosh furono coinvolti in uno scandalo legato al possesso di cannabis, reato che sporcò la loro immagine di "ragazzi perbene", idoli ideali per i teenager inglesi.
L'episodio causò una frattura con le multinazionali inglesi BT e Cadbury, che all'epoca avevano scelto la pop band come testimonial dei propri prodotti. In seguito alle scuse pubbliche da parte dei cantanti, le aziende decisero di proseguire la collaborazione. Fu proprio Paul Cattermole ad abbandonare il gruppo nel 2002, costringendo i rimanenti membri a variare il nome della band da “S Club 7” a “S Club”.
La bancarotta e le 'reunion' con i compagni di band
Dopo la pubblicazione di “Seeing double” nel 2002, la band decise di sciogliersi definitivamente. Nel 2014 venne organizzata una reunion a cui parteciparono tutti i membri originari, quindi anche Paul che nello stesso periodo aveva dichiarato bancarotta.
Nel 2015 gli S Club 7 tornarono in tour con grande successo. Tre anni più tardi, Cattermole fu costretto a mettere all’asta i suoi due Brit Awards (gli ‘Oscar’ della musica britannica vinti dagli S Club 7 nelle categorie “miglior artista emergente” e “miglior singolo” per ‘Don’t stop movin’’) per provvedere al pagamento delle bollette, come ammise attraverso i media inglesi. Nel 2018, ospite del programma televisivo “Loose Woman”, ringraziò pubblicamente la produzione dello show per avergli procurato una maglietta utile per realizzare l’intervista. Il 13 febbraio 2023 gli S Club 7 hanno annunciato un tour di concerti che – il condizionale è ormai d’obbligo – dovrebbe iniziare il prossimo 13 ottobre alla M&S Bank Arena di Liverpool per concludersi due settimane dopo alla 02 Arena di Londra. I biglietti per gli eventi dal vivo sono andati esauriti in tempi record.