Proseguono le ricerche del sottomarino Titan, scomparso nell'Oceano Atlantico domenica 18 giugno in occasione di un'immersione organizzata per poter ammirare ed esplorare i resti del Titanic, siti ad oltre 3800 metri di profondità.

Stando alle ultime stime, c'è tempo fino alle ore 12.00 di oggi, dopo di che a bordo del Titan sarà esaurito l'ossigeno e non ci sarà più nessuna speranza di salvare le 5 vite a bordo. Le operazioni di ricerca condotte in queste ultime ore stanno tuttavia vivendo di una nuova ma potenzialmente decisiva speranza: è infatti già arrivata sul posto la nave da ricerca francese Atlante che trasporta a bordo due mezzi che potrebbero rivelarsi estremamente utili per questa impresa: un piccolo sommergibile chiamato Nautile – con equipaggio di tre persone – e il ROV (sottomarino controllato da remoto) Victor 6000.

Che cos'è il Rov Victor 6.000

Come specificato dall'Istituto francese per la ricerca e lo sfruttamento del mare (IFREMER) che lo ha in gestione, il Rov Victor 6.000 è un robot telecomandato in grado di svolgere missioni fino a 6.000 metri di profondità. L'apparecchio è entrato in funzione nel 1999, svolgendo in 24 anni 700 immersioni, per un totale di 5.000 ore impiegate in missioni subacquee. È fornito di un sofisticato sistema di fotocamere e illuminazione che gli permette di ottenere immagini ad alta risoluzione, anche in 3D, degli abissi dove i raggi del sole non arrivano. Alla profondità dove si trova il Titanic non c'è luce e le temperature sono particolarmente basse. Il collegamento con la nave madre avviene mediante un cavo lungo otto chilometri, che ha la doppia funzione di alimentare la strumentazione scientifica e di comunicare tutti i dati raccolti utilizzando la fibra ottica.

Il Rov è in grado di registrare tutte le rilevazioni acustiche utili alle ricerche, come i suoni ritmici individuati nelle ultime ore da un aereo canadese. Il mezzo, controllato di remoto dalla nave, può anche manipolare oggetti, raccogliere campioni ed eseguire misurazioni.

Il sottomarino Nautile invece è un “sottomarino con equipaggio che può immergersi fino a 6.000 metri di profondità con tre persone a bordo” spiega sempre l'IFREMER.

Si tratta di un sommergibile lungo 8 metri varato nel 1984 che ha già esplorato il relitto del Titanic nel 1987 e nel 1998, non è dunque nuovo al teatro dell'operazione.

È una corsa contro il tempo prima che l’ossigeno finisca

I due mezzi, il Rov e il Nautile, sarebbero dunque in grado di raggiungere il relitto del Titanic nei pressi del quale potrebbe essere rimasto incagliato il sottomarino disperso.

il Titan non invia segnali alla nave madre Polar Prince da circa un ora e 45 minuti dopo la sua immersione, mentre per arrivare alla profondità in cui si trova il celebre transatlantico sommerso dopo la collisione con un iceberg, pari a poco meno di 4.000 metri, erano necessarie due ore circa. Il piccolo sommergibile avrebbe dovuto mandare segnali ogni quarto d’ora, ma da domenica non è arrivato più nulla. I soccorritori sperano si possa portare a termine il recupero velocemente, dato che tra poche ore l’ossigeno a bordo si esaurirà. Tra le ipotesi al vaglio degli esperti c’è quella che il sottomarino sia finito sul fondale o in un canyon, dopo essere stato trascinato dalla corrente in seguito ad un problema con la propulsione.