Il caso della morte di Liliana Resinovich pare essere arrivato a una nuova svolta: è arrivata nelle scorse ore la decisione della Procura di Trieste disporre la riesumazione della corpo della donna, trovata senza vita nel gennaio 2022.

Il procuratore capo Antonio De Nicolo ha rilasciato una nota ufficiale, in cui definisce la riesumazione 'opportuna' sulla base delle indicazioni della consulente forense Cristina Cattaneo. La decisione di riesaminare il corpo di Liliana Resinovich è stata presa dalla sostituta procuratrice Maddalena Chergia, che ha affidato l'incarico a un collegio di consulenti attraverso la procedura dell'accertamento tecnico non ripetibile.

Le dichiarazioni del fratello e del marito

In queste ore Sergio Resinovich, fratello di Liliana, ha dichiarato di sperare che "si possa arrivare alla verità, anche se è una cosa dolorosa". Mentre il marito della vittima, Sebastiano Visintin si è espresso così: "Per me è importante che il corpo di Liliana possa dare delle risposte, perciò non mi oppongo alla riesumazione. Spero che la dottoressa Cattaneo possa avere delle risposte. Dopodiché io aspetto il nulla osta per cremare Liliana, questo è quello che interessa di più a me".

L'avvocato Paolo Bevilacqua, legale di Visintin, ha dichiarato che la difesa si aspettava la riesumazione del corpo per far luce sui dettagli della morte di Resinovich.

Il legale ha inoltre sottolineato che l'esito dell'autopsia in passato aveva lasciato aperti dubbi [VIDEO] e che il giudice aveva già rimandato gli atti al procuratore per ulteriori approfondimenti.

La riesumazione apre nuove prospettive

La riesumazione della salma di Liliana Resinovich apre ora nuove prospettive investigative sulla causa della morte, in particolare riguardo a eventuali lesioni o segni di violenza che potrebbero non essere emersi durante l'autopsia, fatta ormai quasi due anni fa.

Al momento della riesumazione ogni parte in causa dovrà essere presente e dovrà avere un proprio perito ai fini processuali. I consulenti sono stati convocati per il 26 gennaio in procura a Trieste, così come anche i parenti della vittima e i loro avvocati difensori.

Il caso Resinovich: un riepilogo dei fatti

La 63enne Liliana Resinovich scomparve misteriosamente da casa a Trieste il 14 dicembre 2021 e venne poi trovata morta il 5 gennaio 2022.

Il corpo della vittima venne rinvenuto nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. La testa della donna era avvolta in due buste di plastica, mentre il resto del corpo era in altri due sacchi, infilati uno dall'alto e l'altro dal basso.

A quasi due anni dalla scomparsa della donna non ci sono indagati, ma nel frattempo sono stati scandagliati gli alibi delle persone a lei vicine e approfondimenti sono stati fatti anche sulla sua amicizia con l'ottantatreenne Claudio Sterpin (che ha sostenuto di essere l'amante).