I Carabinieri hanno eseguito una vasta operazione antidroga, dando esecuzione a diversi provvedimenti restrittivi emessi dalla Procura della Repubblica di Salerno. In totale, 19 persone sono state raggiunte da misure cautelari: nove condotte in carcere e dieci poste agli arresti domiciliari. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio, detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti, attività svolte con finalità di lucro.
Droga e spaccio tra Salerno e Potenza: a capo dell’organizzazione una coppia e un uomo di Scampia
A guidare l’organizzazione criminale c’erano una coppia del Salernitano e un uomo residente a Scampia. L’attività investigativa è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, con il supporto dei presidi territoriali delle province di Salerno e Potenza. Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, suddivisi in due gruppi distinti, ma operativi in sinergia. Secondo quanto emerso, i vertici dell’organizzazione erano rappresentati da una coppia di fidanzati di 27 anni 26 anni, entrambi originari del Salernitano, e da un 34enne residente a Scampia.
Smantellato sodalizio criminale attivo tra Scampia, Salerno e il Sud Pontino
Un sodalizio ben strutturato che, secondo gli inquirenti, si era di fatto spartito il mercato della droga tra Campania e Lazio. La sostanza stupefacente veniva trasportata nella provincia di Salerno da un gruppo criminale con base a Scampia, capeggiato da un 34enne e composto da sei persone, che si avvalevano saltuariamente anche di spacciatori occasionali.
Questi ultimi venivano contattati, arruolati e allontanati telefonicamente, con un’organizzazione definita e gerarchica.
I collaboratori del gruppo napoletano percepivano un compenso mensile di circa 1.000 euro, oltre all’utilizzo di un’autovettura destinata al trasporto della droga.
La droga non veniva smerciata soltanto nelle province di Napoli e Salerno, ma raggiungeva anche Latina, con una particolare concentrazione nella zona del sud pontino e una base operativa a Formia, oltre alle province di Frosinone e Caserta.
Nell’ordinanza cautelare emessa dai giudici, viene sottolineato anche il coinvolgimento attivo di un nonno e nipote, considerati figure centrali nella prosecuzione dell’attività illecita. Al primo è stato contestato anche il ruolo di supervisione sul gruppo partenopeo, essendo perfettamente a conoscenza delle modalità operative, in particolare per quanto riguarda la distribuzione al dettaglio degli stupefacenti.