Vigneti d'Abbazia è il nome di una manifestazione programmata a Priverno Fossanova (Latina), che si propone di approfondire e far conoscere lo stretto legame tra monasteri e vigne. Quando si parla di monasteri ed abbazie, infatti, si pensa per lo più a tesori d'arte quali biblioteche e miniature, oppure a prodotti tipo liquori, creme, unguenti. La relazione tra la coltivazione di vigneti e gli ordini monastici è invece antica e presente in moltissime zone. Sin dal Medioevo, infatti, le abbazie hanno svolto un ruolo fondamentale in tal senso, contribuendo così anche alla salvaguardia di vitigni autoctoni che diversamente si sarebbero perduti.
Il significato del lavoro
L'abbazia di Fossanova risale ai monaci cistercensi, e non è un caso che Vigneti d'Abbazia si svolga proprio qui. Il lavoro dei campi ha sempre avuto un ruolo fondamentale per gli ordini monastici, sia come forma di sostentamento autonomo per la comunità, sia come forma di vicinanza a Dio tramite la natura. La regola benedettina dell' "Ora et Labora" impone di mantenersi con il proprio lavoro artigiano, con un ritmo scandito dalla preghiera e dai cicli della natura. Le coltivazioni utilizzano metodi naturali, contribuendo così anche alla difesa dell'ambiente.
Il programma
Due sono i filoni lungo i quali si snoda Vigneti d'Abbazia. Nel primo, visite guidate e manifestazioni culturali mirano a far conoscere il legame tra vigneti e territorio, e tra viticoltura e conventi.
Quest'ultimo aspetto riguarda sia i rami maschili sia quelli femminili dei diversi ordini religiosi. Caratteristico è infatti l'esempio del Lazio, ove un ordine femminile di clausura si occupa di frutteti, vigneti ed uliveti. Nel monastero sono ancora conservati antichi torchi ed altri strumenti utilizzati da tempo immemorabile.
Coltivare la terra con amore e rispetto assume il valore di un inno di gratitudine a Dio. La presenza della produzione francese dell'Hospice de Beaune, in Borgogna, offre altresì un respiro internazionale. Un secondo filone, prevede, ovviamente, assaggi enogastronomici dei prodotti locali. Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Toscana, Umbria, Lazio e Campania le regioni italiane presenti alla manifestazione.
Una curiosità
Un esempio significativo di tutto ciò è offerto dalla produzione vinicola dei frati Carmelitani Scalzi di Venezia. L'orto/giardino del convento, con un attento lavoro e la collaborazione di esperti enologi, ha da tempo recuperato vitigni autoctoni coltivati in laguna in tempi antichi, da cui è nata una produzione di nicchia di un bianco ed un rosso "Venezia DOC" che si pongono in continuità con la storia millenaria della Serenissima.