"Una cosa è avere glistessi diritti sulla carta. Tutt'altra è analizzare i contenuti di quelli chevengono chiamati diritti. Il mio diritto alla salute come europeo include unaTAC e altre diagnosi sofisticate, ma per un africano il diritto a essere curatosi ferma a un paio di vaccinazioni e alcuni antibiotici".

Questa frase di Gino Strada appare da qualche giorno sui post di Emergency all'interno di Facebook ed èrivolta a promozionare l'attività che la ONG sta svolgendo dal 2007 in Sudan,dove a Khartoum è stato aperto il Centro di cardiochirurgia "Salam": unastruttura di eccellenza che offre cure gratuite ai pazienti provenienti danumerosi paesi africani.

Le vicende umane deipazienti, intrecciate a quelle degli operatori di Emergency del Centro Salam, sono divenute un film documentario dal titolo "Open Heart". Il film documentoracconta la storia di Angelique, Marie e di altri sei bambini ruandesi cheabbandonano le proprie famiglie per recarsi a Karthoum, presso il Centro Salamed essere qui sottoposti ad un delicato intervento al cuore che potrà salvareloro la vita: le loro valvole cardiache sono state difatti seriamentecompromesse dalla malattia reumatica e l'operazione rappresenta per loro launica possibilità di salvezza.

Un autentico viaggio verso la speranza quello degli otto piccoli bambiniruandesi, che sembra quasi rievocare le pagine del libro Cuore di De Amicis.Una storia vera però che deve farci riflettere: ci sono circa 18 milionidi persone affette da questa malattia in Africa che hanno bisogno di essereoperate.

"Open Heart" è diretto dalregista Kief Davidson ed ha ottenuto la nomination per gli 85esimi AcademyAwards che si terranno a Los Angeles il prossimo 24 febbraio. Il film è statorealizzato in coproduzione con l'emittente televisiva franco-tedesca ARTE. Hagià avuto ampio risalto attraverso la presentazione al Docuweeks di New York, all'HamptonInternational Film Festival e al Documentary Film Festival di Amsterdam.

Chi volesse acquistare ilDVD del film può farlo attraverso il sito di Emergency: buona parte deiproventi andranno alle attività del Centro di cardiochirurgia di Karthoum.