"Le vent se lève!... il faut tenter de vivre". Paul Valéry non avrebbe immaginato, probabilmente, di ispirare con questi suoi versi (tratti da "Le cimetière marin") romanzi, manga e infine un film d'animazione. 

"Kaze tachinu" (si alza il vento) è diventato il titolo del romanzo di Tatsuo Hori, scrittore e poeta giapponese vissuto nella prima metà del Novecento e praticamente sconosciuto nel nostro Paese. A sua volta, il romanzo ha ispirato un manga discretamente apprezzato in terra nipponica, reso prestigioso dalla firma in calce alle tavole: Hayao Miyazaki.

Infine, a suggellare grandiosamente il successo di una buona storia, è arrivata la produzione dello Studio Ghibli: "Si alza il vento" diventa nel 2013 un film d'animazione, immediatamente tradotto ed esportato. Approdato al Festival del Cinema di Venezia (per la seconda volta, dopo il successo internazionale del 2005), Hayao Miyazaki ha rivelato che "Si alza il vento" sarà il suo canto del cigno: il grande regista ha annunciato il ritiro, alla rispettabile età di 72 anni.

"Si alza il vento" racconta dell'ingegnere aeronautico Jirō Horikoshi, creatore dei Mitsubishi A6M Zero, gli aerei da combattimento utilizzati dal Giappone durante il secondo conflitto mondiale (gli stessi aerei che  colpirono Pearl Harbor il 7 dicembre del 1945, segnando una data storica). 

Miyazaki si è già guadagnato la nostra ammirazione con le sue competenze in materia aeronautica con "Porco Rosso", il suo capolavoro ambientato nell'Adriatico tra pirati dell'aria, disertori e spie fasciste. "Si alza il vento" rivanga di nuovo lo stesso fertile campo e nessuno si aspetta meno di un nuovo capolavoro.

La straordinaria grazia di Miyazaki sa conciliare armonicamente il realismo più puntiglioso con la fantasia più fiabesca; dei suoi lavori abbiamo apprezzato la sensibilità verso grandi e piccoli temi sociali, il profondo umanesimo, la scatenata fantasia, tra il mito tradizionale della sua terra e gli elementi occidentali che ci sono più familiari.

La creatività di Hayao Miyazaki, la sua attenzione per l'umano, il dimesso, lo spontaneo e il particolare, la maestosità dei suoi disegni, la potenza dei suoi messaggi e delle sue suggestioni, la sua sensibilità artistica hanno fatto di lui un campione inarrivabile nell'arte del film d'animazione. Con Miyazaki, lo Studio Ghibli ha toccato picchi di maturità e realismo molto rari anche nel lavoro della più celebre Disney, senza mai dimenticare la spinta propulsiva originaria del cartone animato: la voglia di sognare.