Da semplici modi di dire a locuzioni riconosciute: ecco cosa è accaduto a circa 1500 nuovi termini inseriti nel Dizionario Zanichelli 2014.
Si passa da "ludopatia" ad "hashtag", da "zoccolaggine" a "rosicone", da "inzitellito" ad "esodale", ma di importante rilevanza, per il mondo politico-economico, è il termine rottamatore. La definizione fornita dallo Zanichelli 2014 è: "Nel linguaggio giornalistico e della politica, chi si propone di allontanare e sostituire un gruppo dirigente considerato antiquato".
Il termine fu utilizzato per la prima volta dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, quando, alle primarie del centrosinistra nell'autunno 2012, iniziò a parlare di un programma che avrebbe completamente rinnovato il Partito Democratico partendo dalla sostituzione della vecchia guardia.
Il termine rottamatore assume quindi una nuova veste. Da rottamatore di autoveicoli a rottamatore di dirigenti obsoleti. L'accezione riconosciuta al termine dal politico Renzi, viene infatti estesa anche alla classe dirigente aziendale. Il compito del rottamatore, sarà anche quello di ringiovanire il top management aziendale intervendo con l'assunzione di nuove figure, altamente specializzate, che possano permettere alle aziende di entrare di diritto nel nuovo millennio dell'economia mondiale.
Il direttore dell'Osservatorio Linguistico Zanichelli, Massimo Arcangeli, spiega a "La Repubblica" i criteri di selezione dei nuovi termini: "Le parole sono simili ai fenomeni carsici, esplodono, si inabissano e poi magari si ripresentano.
È importante tenerle a lungo sotto osservazione, valutarne la frequenza d'uso e anche il peso qualitativo e culturale".
La frequenza d'uso e il peso culturale hanno determinato, quindi, la selezione di questi nuovi vocaboli, permettendo a termini come "rottamatore" di entrare nella lingua italiana ufficiale anche se, ad oggi, Matteo Renzi sembra rifiutarne la paternità.