Peter Higgs, 84 anni, insieme col collega Francois Englert, 81 anni, dopo la relazione realizzata 50 anni fa sugli studi sul bosone la c.d. particella di Dio, salgono sul podio più prestigioso a cui uno scienziato può aspirare: quello del riconoscimento del Nobel da parte della Commissione di Stoccolma.

I due scienziati sono stati premiati per "la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra comprensione dell'origine della massa di particelle subatomiche".

Alla notizia esultano tutti i ricercatori del Cern, il Centro europeo di ricerca nucleare di Ginevra dove il bosone di Higgs è stato effettivamente osservato.





Di curioso dello scienziato Higgs c'è da dire che dovrebbe essere nella tecnologia un genio, invece, rifiuta tutto ciò che è tecnologico: non ha il cellulare, non usa il computer e per scrivere si avvale ancora oggi di carta e penna, non ha neanche un televisore, adora l'arte in generale e la musica classica e ha un vecchio impianto a valvole. La fisica odierna e le sue evoluzioni non sono facili e per lui è diventato difficile seguirle, ha visitato il Cern ed è rimasto impressionato, eppure ha avuto un'intuizione, ma ci sono voluti anni per confermarne la tesi.

Trovata l'ultima particella che mancava all'appello fra i costituenti elementari della materia, della scoperta del bosone di Higgs è stato fatta comunicazione dal Cern il 4 luglio 2012.

Peter Higgs come spesso accade ci arriva grazie a una serie di circostanze fortuite, respinto dall'editore di Physics Letters, che lavorava proprio al Cern, con disprezzo scoraggiò Higgs consigliandogli di inviare la ricerca a Il Nuovo Cimento, una rivista italiana non specializzata. Higgs fece meglio, seguì il consiglio ma spedì lo studio alla rivista rivale: l'americana Physical Review Letters, che aveva pubblicato uno studio simile di altri due scienziati belgi François Englert e Robert Brout, i quali avevano preceduto Higgs nel descrivere come mai le particelle elementari siano dotate di massa.

Ma Higgs completava tutto il ragionamento teorizzando l'esistenza di una nuova particella, il bosone di Higgs.



Higgs dichiarò al tempo in cui fece la scoperta a giustificazione della sua incapacità di provare il seguito che "poiché avevo scritto uno studio molto importante, secondo la gente avrei dovuto capire anche quel che è stato scoperto in seguito.

Ma non è così. Quando si è trattato di comprendere gli studi di quelli venuti dopo di me, ho iniziato ad affondare". L'esistenza della sua particella, ci spiega una cosa estremamente importante: cosa è successo un attimo dopo il Big Bang. Quando la temperatura dell'universo si abbassa e le particelle elementari iniziano ad acquisire una massa, queste anziché schizzare via alla velocità della luce, senza interagire fra loro, rallentano per effetto della gravità hanno formato combinazioni via via più complesse. Fino a far nascere la Terra e gli esseri viventi.