Woody Allen e il suo ultimo film Blu Jasmine uscito nelle sale italiane dal 5 dicembre 2013.

Un film da non perdere. Assolutissimamente. Troppo bello e troppo vero! Finalmente una storia narrata con quello sguardo sincero e venato di un amaro humor, tipico del migliore Allen. L'opera è stata scritta e diretta da Allen, ma il successo è deciso per un buon 80% dall'interpretazione inarrivabile dell'attrice australiana Cate Blanchett.

Una storia che vede una donna aristocratica toccare le punte massime del successo mondano per poi scoprire che il marito oltre a tradirla, ruba.

E' un finanziere, in verità un truffatore della peggio specie. Come al solito il tema prediletto da Allen, il doppio. E lei la bellissima Blu Jasmine, quando scopre il tradimento, l'ennesimo, si vendica e telefona alla polizia. Non immagina neppure quali saranno le conseguenze nefaste di quella telefonata, ma al dunque il bisogno di verità prevarica tutto, il lusso, i gioielli, gli abiti firmati, le cene con gente che conta, le ville in riva al mare con piscina e servitù. Tutto, nel dolore dei ripetuti tradimenti viene trascinato via, e come uno tsunami l'intero corpo della vanagloria viene ridotto in poltiglia.

Sarà solo una sorella adottiva ad aiutarla e ad accoglierla nella modesta casa di San Francisco e a spingerla a ricominciare.

Ma…. C'è un ma, in questa storia. Il "ma" è nell'animo della protagonista, che non ha sufficientemente realizzato che un po' di colpa è anche la sua. Il bisogno di lusso e di vita facile ha sempre l'altra faccia, quella della menzogna e della rapina. E lei continua sulla vecchia strada, e ricade nell'errore di raccontare bugie.

Lei non ha capito che chi è stato travolto dall'onda della rapina e della menzogna prima o poi si fa sentire e si adopera per smascherarla. Così sarà.

Cate Blachett è straordinaria nel ruolo di donna aristocratica, ma sull'orlo di una crisi di nervi ed è insuperabile, come lo è stata nel film Elisabeth di Shekhar Kapur. Ed ha ragione quel giornalista che scrive sul quotidiano San Jose Mercuri News quando dichiara: "Il miglior film di Allen da alcuni anni, è un racconto di ricchezza, avidità e corruzione e le onde d'urto che si verificano quando i reati portano alla corruzione".

Quello che in questa pellicola si gode è il continuo doppio confronto tra le classi dell'alta borghesia e il ceto operaio. Sembrano tanto belli quelli dell'alta classe prima di scoprire che molti dietro la maschera di perbenismo e di eleganza solo formale nascondono l'indole dei ladri e dei malfattori della peggior specie.