Secondo la nota odierna dell'ANSA, la presenza di Putin in Normandia per l'anniversario del D-Day, insieme con quella del neo-presidente ucraino Petro Poroshenko, sarebbe un buon segno per lo sblocco della crisi e ne sembrerebbe convinto anche François Hollande.
Il nome di Hollande ricorre con insistenza sui giornali francesi, e in particolare su "Le Figaro", che è uscito con un articolo molto interessante e con un titolo che è tutto un programma: "Obama, Putin, Holland, Merkel: dietro le commemorazioni, il gioco diplomatico".
Si noterà che nessun nome italiano è citato nel titolo, ma ci torneremo sopra.
A quanto è dato intravvedere, dietro le quinte delle celebrazioni del 70° anniversario del D-Day, il G7 tenterà di affrontare i nodi della crisi ucraina. Il Generale Jean-Bernard Pinatel, grande esperto di geopolitica, si è detto comunque molto preoccupato, perché, a suo avviso, l'attuale crisi potrebbe sfociare in vantaggi esclusivi soltanto per gli Stati Uniti, che "vorrebbero evitare un'alleanza strategica tra Europa e Russia". La crisi comunque si sta avvitando su se stessa, e, tra lo stupore dei nostri media, si sottolinea nell'articolo, "Putin ha dimostrato grandi riserve contro i separatisti della regione Donets, cercando prima di dissuaderli dal fare il loro referendum e poi non riconoscendone l'esito".
Hollande, come dicevamo, sembra fare la parte del leone in questo ingarbugliato contesto; infatti pare che cenerà prima con Obama e poi con Putin, "per evitare incidenti diplomatici", si sottolinea.
"Siamo a un 'remake' della Guerra Fredda?" si chiede preoccupato Le Figaro. E dov'è l'Europa, mentre Washington starebbe lavorando per impedire il raggiungimento di un'alleanza strategica fra Europa e Russia, "moltiplicando le provocazioni contro la Russia e facendo leva sempre più spesso sulla NATO?".
Si spererebbe - conclude Le Figaro-, che François Hollande riuscisse, finalmente, a difendere con efficacia gli interessi strategici della Francia, che in Europa sono molto diversi da quelli degli Stati Uniti.
Francia, Stati Uniti, Russia, Germania… Tutti difendono i propri "interessi strategici". Ma l'Italia, dov'è?
C'è un fatto che lascia dubbiosi e perplessi di fronte a tutta questa intricata situazione: l'articolo de Le Figaro non menziona alcun nome italiano fra quelli che si stanno mobilitando per i grandi giochi diplomatici.
"Obama, Putin, Hollande, Merkel". Va bene che il Corriere della Sera accenna al fatto che "Matteo Renzi arriva al suo primo G7, a Bruxelles" e che "Barack Obama, rivedendolo ad un mese di distanza dalla sua visita a Roma, ha scherzato: 'Vedo che è spuntato anche a te qualche capello bianco...' ".
Dando pure per assodato che i giornali francesi siano sciovinisti e anche un po' narcisisti, si sottolinea che l'Italia è effettivamente assente nel contesto internazionale. Alcuni giorni or sono ho sondato un po' tutti i più importanti giornali tedeschi, francesi e inglesi, e sull'Italia non ho trovato un solo rigo (a parte un accenno al Papa). Idem, se non peggio, sui maggiori quotidiani americani, dove non c'era praticamente nulla sul nostro Paese.
Conclusione. Vista la gravità dei problemi europei sul tappeto, sarebbe opportuno che i vertici politici italiani facessero sentire un po' di più la loro voce e non si accontentassero semplicemente di pacche sulle spalle e di battute di spirito.