Visitare questa mostra è un po' cometrovarsi di fronte quell'uomo delicato e sognatore che è statoChagall, ed insieme entrare nell'atmosfera yiddish-pariginache solo lui sapeva ricreare. Bisogna vederla questa mostra, e diciamo 'bisogna' perchè chiunque si recherà a visitarla non potrà nonvenire coinvolto da una atmosfera di sogno e di innocenza, ed iquadri, ben 220, disposti seguendo ordinatamente ilsusseguirsi delle vicende biografiche dell'artista, fungono damarcatori e da trasmettitori di quell'incrollabile amore per la vitae quella fede interiore che forse, nei tempi bui che ha attraversato,è stato il vero miracolo di tutta un'esistenza.

Piace quest'uomo dallo sguardolimpido e dai lineamenti regolari, piace nelle foto che loritraggono al lavoro e nel portamento di umile esecutore diun'ispirazione divina, che sempre lo ha accompagnato. Perchèpensare che la persecuzione per quest'uomo è arrivata dal suo paesee dalla Germania Nazista e pur fuggendo ha sempre trovato la forzadi disegnare e dipingere, anche quando perde l'amore della sua vita,quella fanciulla dal nome Bella sposata da giovanissimo, è già soloquesto un fatto incredibile. Ma quello che più risulta originalee misterioso è questa capacità di raccontare la sua vita, i suoisentimenti, i fatti del mondo con il ricorso ad una simbologiayiddish che è rimasta stampata nella sua testa per sempre.

Deitanti bellissimi quadri che sfilano davanti agli occhi del visitatore ci piace evocare quelli composti durante l'apertura dei campi disterminio. 'Resurrezione in riva al fiume'(1947), ' Lacrocefissione in giallo'( 1938-40), 'L'Apocalisse in lilla' (1945), sono opere in cui ricorrente è l'immagine di Cristocrocefisso.'

L'artista è colui che raccoglie su di sé lasofferenza dell'umanità per permettere all'umanità di espiarla' Eil percorso che il curatore ci offre può essere letto comeuna sorta di espiazione, perchè se siamo con lui agli esordidella sua Arte, con i paesaggi sognati della sua Vitebsk, siamo conlui anche quando deve lasciare la Francia, per sfuggire alla barbarienazista, siamo con lui nel periodo americano, quando morirà Bella,la moglie, ma lo accompagniamo anche negli anni 40 e successivamenteci distendiamo nell'ultimo periodo, quello in cui si ritirerà sullacosta Azzurra con la sua nuova compagna.

Riviviamo un po' tutta lasua vita e quei fiori, quei mazzi di fiori che la sua Bella non glifaceva mancare sul tavolo dello studio: continuano a far capolinonelle tele dell'ultimo periodo con San Paul De Vence ( il paesino incui va a vivere nell'ultima fase della sua vita) che fa capolino enaviga fluttuante sulle nubi e tra le rose dei suoi mille mondisognati e visti.

Perchè questo è l'altro fascino dei suoi quadri,l' irriducibile sinergia tra il mondo degli ebrei russi di iniziosecolo e la modernità della Parigi del primo Novecento, e i tantiriferimenti simbolici dei due mondi s'intersecano in un interscambiooriginale e davvero unico. E il visitatore in questo vortice disimboli complessi e colorati espia il dolore del mondo ed insieme inuna palingenesi insperata alla fine risorge.