John Robert Cocker, in arte Joe Cocker, è morto ieri sera 22 dicembre all'età di 70 anni nel suo ranch in Colorado, dopo aver lottato contro un carcinoma polmonare. Una voce che usciva tra lo stomaco e il diaframma, una natura selvaggia e indomita dietro al suo sorriso fraterno e sornione: questo resta impresso nella mente pensando a Joe Cocker. Basterebbe citare brani come "Unchain My Heart", "You are So Beautiful" e "With a Little Help from my Friends", pensando a come sapeva cantarli lui, per farsi venire la pelle d'oca una volta di più. Cantava non solo usando le corde vocali, ma anche tutta la tensione di chi non sa esprimere a metà le emozioni, dita aperte come se nello stesso momento battesse il tempo e dipingesse la musica, con il mento in su.

E' stato il suo fedele agente per trent'anni, Barrie Marshall, ad annunciare la morte ieri al sito della Bbc.

Joe Cocker aveva iniziato la sua carriera all'età di 15 anni a Sheffield, in Inghilterra, lì dove era nato nel '44. Iniziò col nome d'arte di Vance Arnold per gli Avengers, poi passò ai Big Blues e alla Grease Band. Intanto, esplodevano i Beatles cui Joe Cocker s'ispirò per la sua cover e primo singolo "I'll Cry Instead'. Il suo vero inizio avvenne però a Woodstock, nell'agosto del 1969, dove fu consacrato per sempre Joe Cocker, re del rock-blues, con l'interpretazione di "With a Little Help from My Friends"La fisicità intensa del rock, quella fisica combinata alla voce roca, quella sofferta e goduta in smorfie di tensione era Joe Cocker.

Nel 1969 all'Ed Sullivan Show, il suo modo di fare e di essere si stampò negli occhi, nelle orecchie e nella mente di tutti gli spettatori. Continuò a sfornare un successo dietro l'altro: "Cry Me a River", "Feelin' Alright", '"he Letter dei Box Tops".

Dopo il successo, gli anni '70 furono quelli oscuri, trascorsi tra droga e alcol, che rallentarono l'artista e lo resero passivo. Tornò sul palco con "Up Where We Belong'"(colonna sonora del film "Ufficiale gentiluomo" del 1982), un successo che fu premiato al Grammy Award nel 1983 fino ad arrivare al mitico "You Can Leave Your Hat On" del film "Nove settimane e mezzo" e poi "What Are You Doing With a Fool Like Me", "Unchain My Heart", "When the Night Comes".

Anni '80, anni d'oro per Joe Cocker fino alla fine: lo ricordiamo in un duetto con Zucchero e nel 1988 con Eros Ramazzotti per il brano "That's All I Need to Know". Nel 2008 è stato nominato Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico per meriti musicali e nel 2010 uscì con un nuovo album d'inediti, "Hard Knocks". Il suo recente tour fece clamore in tutta Europa e l'ultimo concerto a Londra risale a giugno. Joe Cocker ha concluso la sua carriera lì dove sono nati lui e il suo spettacolo, in Inghilterra.