Hollywood trema per un grave violazione della privacy attuata da misteriosi hacker. Dopo il clamoroso furto di immagini private e senza veli di molte dive, tra cui Jennifer Lawrence, stavolta il bersaglio più celebre è Angelina Jolie. A subire la violazione sono stati i server della Sony Pictures e in particolare le mail inviate tra produttori e star. Tra le molte missive, pubblicate dal sito Gawker, stanno facendo chiacchierare soprattutto quelle di Scott Rudin, ai vertici della casa di produzione.

Il produttore della Sony, scrivendo alla co-presidente Amy Pascal, ha definito la Jolie "una mocciosa viziata con poco talento", sollevando un polverone mediatico inarrestabile in un mondo retto sulla "diplomazia" come quello di Hollywood.

Rudin fa riferimento al comportamento dell'attrice e regista in merito alla sua partecipazione al remake di "Cleopatra". Nell'accesa conversazione, risalente a febbraio, Rudin racconta delle pressanti richieste della star, interessata ad essere diretta solo dal regista David Fincher

"Sopravviverà, non voglio perdere tempo su questa cosa", commenta con livore Rudin, sottolineando che Fincher sarebbe stato invece impegnato con un nuovo biopic sulla vita di Steve Jobs, alla fine assegnato invece a Danny Boyle. "Faresti meglio a fermarla prima che impedisca a David di girare il film su Jobs", continua. "Non verrà fatto alcun film su Cleopatra. Sarebbe un cosa pessima per l'ego viziato e bizzoso di questa donna e oltretutto non mi posso permettere il costo.

Non provo piacere ad assecondare mocciose viziate e se non glielo dici tu, lo farò io stesso". 

Parole che pesano come pietre sull'immagine pubblica di Angelina, che per il momento ha scelto di non commentare.  Proprio nello stesso giorno, oltretutto, sono stati comunicati i nomi dei candidati per i SAG Awards (i prestigiosi premi riservati al mondo del Cinema, secondi solo agli Oscar) e la Jolie non è riuscita a conquistare nemmeno una nomination per il suo film "Unbroken".

In ogni caso, anche altre star hanno poco di cui gioire dal furto delle mail, che secondo alcuni sarebbe attribuibile ad hacker nordcoreani. La Corea del Nord nega il coinvolgimento, ma certo è che l'atto potrebbe essere una risposta all'imminente uscita della pellicola "The Interview" di Seth Rogen e James Franco, in cui viene messa in scena l'uccisione del leader Kim Jong-un ad opera della CIA.

Oltre alle scottanti mail di Scott Rudin sono state diffuse anche altre informazioni molto private, come dettagli sui cachet degli attori, numeri di telefono personali (tra cui quelli di Brad Pitt e Julia Roberts), budget, sceneggiature e persino i nomi di finzione utilizzati dai divi per non farsi riconoscere in hotel. E le rivelazioni ancora non sembrano essere finite...