Un padre va in cerca dei suoi figli dispersi nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Su questo presupposto è incentrata la trama di "The Water Diviner" (Il Rabdomante), [VIDEO] in uscita oggi nelle sale italiane. Il 50enne Russell Crowe è al suo debutto come regista e interpreta il ruolo di protagonista nel film. Prima di iniziare le riprese, racconta Crowe, ha riunito il cast del film nella sua fattoria, in Australia, e l'ha 'allenato'. Una vera e propria esercitazione militare, un lavoro duro che ha preteso dall'intero cast come a se stesso, perché questo succede tutte le volte che Russell Crowe si prepara a girare un film.

Addominali, pesi, fino a 50 km di corsa in bicicletta, cavalcate interminabili per spingere al massimo le potenzialità fisiche.

Agli attori sembrava di trovarsi nel bel mezzo di un reality. Era questo il modo per far immedesimare davvero gli attori nel loro ruolo. L'implacabile regista, così è stato definito per via del duro allenamento imposto al casting, mostra il rovescio della medaglia della sua natura di artista e uomo spiegando meglio il senso del film. "E' una storia di perdono e amore". La potenza dell'amore che si sperimenta in momenti estremi della vita e per la quale un uomo è disposto a tutto pur di cercare i propri figli, riunirsi a loro nel bene o nel male, nella vita o nella morte.

Forza e determinazione si trasformano in qualcosa di sovrumano.

La storia si basa su una vicenda realmente accaduta, scoperta dal progetto di ricerca di Andrew Anastasios, autore e sceneggiatore del film che da questa vicenda ha tratto un romanzo. Il colonnello Cyril Hughes, cui fu affidato il compito di ristabilire l'ordine nel campo abbandonato di Gallipoli dopo la Prima Guerra, scoprì una lettera, quella di un vecchio agricoltore arrivato a Gallipoli, in Turchia, nel 1915 dall'Australia con le sue sole forze per cercare i suoi figli.

Da questa lettera nasce l'idea del film.

Il vecchio protagonista della vera storia è Joshua Connor che percorse 9.000 miglia per ritrovare i suoi tre figli dispersi in guerra nella speranza di riportarli a casa come aveva promesso a sua moglie, morta per il profondo dolore. Crowe nei panni del regista esordiente non convince, in alcuni punti.

E' stato criticato per aver mescolato troppi generi nel film e di averlo fatto in maniera confusa e non lineare a livello di narrazione. Manca l'equilibrio e la linearità, quindi, e il film sembra interiorizzare troppo la storia, ritmo e finale risultano poco coinvolgenti. La fotografia rende effetti suggestivi in varie scene del film di cui citiamo il cast principale: Russell Crowe, Yilmaz Erdogan, Olga Kurylenko, Jai Courtney, Ryan Corr.

Se il film avrà il successo commerciale sperato, il gladiatore Russel Crowe si sentirà stimolato a proseguire la sua carriera di regista continuando a lavorare in Australia per restare vicino ai loro figli Charlie, di 10 anni, e Tennyson, di 8, nella fattoria del New South Wales circondato dai suoi cavalli.

Ricorda di aver girato cinque cortometraggi all'età di 27 anni. Per Russel Crowe:"dirigere un film è come guardare le stelle in una notte senza nubi. Ti ritrovi al buio a guardare 50 punti di luce e un minuto dopo sono 100, poi diventano 1.000, 10.000. Tutto turbina su un gigantesco tappeto e in qualche modo tutto sembra collegarsi".