Nel 2012, insieme ad altri artisti del Cinema, l'attrice iraniana Golshifteh Farahani aveva mostrato in un video realizzato in Francia parte del suo corpo: una posa pudica, le mani a coprire i seni, ma era bastato quell'accenno di nudità per provocare nel suo paese una reazione risentita. Giudicata 'deplorevole' e 'non gradita', paradigma del "lato disgustoso del cinema", era stato formulato a suo carico un divieto formale di entrare in Iran e la sua famiglia, che viveva allora e vive tuttora a Teheran, si vide costretta a subire minacce. Un giorno un uomo, dicendo di essere un ufficiale della polizia, si era presentato nell'abitazione dei Farahani e aveva gridato rivolto al padre dell'attrice che la figlia sarebbe stata punita e che le avrebbero tagliato i seni.
L'esilio dal suo paese, che Golshifteh ha confidato aver vissuto come un vero e proprio lutto, ha anche contribuito alla fine del suo matrimonio con il produttore Amin Mahdavi, che è stato suo marito per sette anni. Oggi l'attrice, da quattro anni stabilmente residente a Parigi, è legata a Louis Garrel, ex fidanzato di Valeria Bruni Tedeschi e padre di sua figlia adottiva Céline.
"La Francia mi ha liberato dai sensi di colpa"
Figlia e sorella d'arte, 31 anni compiuti lo scorso luglio, una solida formazione musicale (dall'età di 5 anni suona il pianoforte), oggi, a quasi tre anni dall'espulsione dal suo paese, Golshifteh sembra più consapevole che mai di essere diventata un'icona europea non solo di stile e talento artistico, ma anche di ribellione all'oppressione islamica e alla violazione dei diritti civili.
E per ribadire la propria adesione ai principi libertari e democratici su cui si fonda la République, ha accettato di posare per una copertina della rivista francese Egoïste destinata a far molto discutere: un'immagine in bianco e nero, raffinata, ma diretta, di un nudo integrale. È questo il suo modo di gridare la libertà conquistata e una dichiarazione d'amore al paese che l'ha adottata: "Parigi è l'unico posto al mondo in cui le donne non si sentono in colpa.
In Oriente ti senti in colpa tutto il tempo, non appena si sentono i primi impulsi sessuali. La Francia mi ha liberato", confessa alla rivista la bella Golshifteh, alla cui vicenda esemplare la scrittrice Nahal Tajadod, iraniana emigrata in Francia prima della rivoluzione islamica del 1979 e dell'avvento dei mullah, ha dedicato un libro dal titolo L'attrice di Teheran.