"Lo vedrete" e "Vi sorprenderà" sono gli slogan coniati dagli organizzatori della mostra allestita fino al 26 luglio presso il Museo Diocesano di Padova dal titolo "Donatello svelato. Capolavori a confronto. Il Crocifisso della Chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova e il suo restauro."

Il capolavoro dimenticato. Una storia affascinante e un certo alone di misticismo circondano questo Crocifisso di Donatello, rendendolo senza dubbio un'opera unica nel suo genere. I documenti tacciono sulle circostanze che portarono alla realizzazione della scultura, anche se recenti studi suggeriscono la datazione dell'opera ai primi anni del soggiorno padovano dell'artista, 1440-45.

La fama del Crocifisso era destinata tuttavia a non rimanere legata al suo valore artistico. Infatti l'opera fu al centro di un evento soprannaturale verificatosi tra il 5 e il 20 febbraio 1512 e poi nuovamente tra il Venerdì Santo e la Pasqua dello stesso anno: dal costato e dal volto della scultura sarebbero trasudate alcune gocce di sangue, poi conservate in ampolle ancora oggi custodite e venerate all'interno della chiesa. Fu così che l'immagine sacra venne considerata come una reliquia, offuscando la paternità dell'artista che l'aveva realizzata.

La clamorosa scoperta e il restauro. Risale solo al 2008 la scoperta decisiva che porta gli storici dell'Arte sulla strada dell'attribuzione del Crocifisso della Chiesa dei Servi alla mano del Donatello: è di Marco Ruffini la scoperta di alcune annotazioni manoscritte sul primo volume di un esemplare della prima edizione delle Vite di Giorgio Vasari (1550), conservata negli Stati Uniti all'Università di Yale.

Ma le sorprese non finiscono qui. Nel 2013 viene avviato un delicato e meticoloso restauro che porta alla rimozione di una pesante ridipintura a finto bronzo e mette in luce in tutto il loro splendore gli incarnati originari, restituendo all'opera il suo forte impatto realista.

La mostra. Un allestimento scenografico ospitato nella suggestiva cornice del Salone dei Vescovi, permette di cogliere i dettagli anatomici del capolavoro donatelliano a 360° prima della definitiva ricollocazione presso la chiesa padovana di Santa Maria dei Servi.

Si tratta di un'occasione unica per ammirare uno accanto all'altro anche gli altri due celebri Crocifissi del maestro fiorentino, quello ligneo della chiesa di Santa Croce a Firenze e quello bronzeo della Basilica del Santo.

Oltre la mostra. A margine dell'esposizione presso il Museo Diocesano di Padova, è stato pensato un variegato corollario di eventi a tema, tra cui una interessante rassegna cinematografica, musica dal vivo e un convegno. In parallelo visite guidate e mostre anche in altri musei e luoghi della città legati al Donatello. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del museo diocesano di Padova.