E fanno due. Elisabetta Sgarbi ha da poco presentato il secondo film-documentario - e già sta ultimando il terzo - della trilogia Due volte Delta, un'opera filmografica commissionatale da Rai Cinema. Nel corso della recente presentazione ferrarese di Per soli uomini, la regista ha dichiarato: "Questa è un'anteprima delle anteprime, che ho voluto a Ferrara perché sono di Ro Ferrarese, vivo a Milano, ma più passa il tempo e più sento il legame con questa città. Sono fuggita da questi luoghi da giovane ma quando Rai Cinema mi ha commissionato questo lavoro ho capito il mio amore sconfinato per il Delta, per i luoghi che ho voluto raccontare".
La trilogia Due volte Delta sarà, quando conclusa, così articolata: Parte prima: 'Il pesce siluro è innocente'; Parte seconda: 'Per soli uomini'; Parte terza: 'Il pesce rosso dov'è'.
Una donna dalle molte risorse
Elisabetta Sgarbi è donna dalle molte risorse. Sorella del noto critico d'arte Vittorio Sgarbi, Elisabetta è scrittrice, cineasta, nonché direttore editoriale della storica casa editrice Bompiani e ideatrice della rassegna culturale Milanesiana. Ha girato numerosi docu-film. Oltre alla succitata trilogia, fra quelli degli ultimi anni sono almeno da ricordare: 'Quattro storie d'amore' e 'Quando i tedeschi non sapevano nuotare', del 2013; 'Il viaggio della signorina Vila' e 'Trieste: la contesa', del 2012; 'Prove per un naufragio della parola' e 'Quiproquo', del 2011; 'Se hai una montagna di neve tienila all'ombra.
Un viaggio nella cultura italiana', del 2010; 'Deserto Rosa. Luigi Ghirri', del 2009; 'Non chiederci la parola. Il Gran teatro montano del Sacro Monte di Varallo', del 2008.
Per soli uomini
Ambientato in una delle valli del Delta del Po, proprio alla foce del grande fiume (in località Ca' Pisani), 'Per soli uomini' (ma il titolo è programmaticamente e ironicamente ambiguo) racconta la non facile vita di tre allevatori di pesce e delle loro famiglie.
In quel delicato ecosistema, i valligiani percorrono incessantemente il 'mondo' del fiume, tra relitti di casoni e vasche, canali e golene, vigilando senza sosta il 'benessere' dei pesci. Ad emergere, infine, è il secolare e indissolubile e simbiotico legame con una natura ancora relativamente incontaminata.