La 72° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, al via martedì 2 settembre fino al 12, celebrai cento anni di Ingrid Bergman, proiettando un mini film “Viva Ingrid” diretto da suo nipote, Alessandro Rossellini, per Istituto Luce-Cinecittà. Tra le più grandi attrici del Cinema mondiale di tutti i tempi, la Bergman nasceva a Stoccolma il 29 agosto del 1915.Venezia, che la stella svedese frequentò ai tempi della sua intensa love story con Roberto Rossellini, le tributa quest’anno un omaggio grazie all’opera breve intitolata “Viva Ingrid!” montata da Alessandro Rossellini, nipote dell’attrice, per Istituto Luce-Cinecittà e inserita nella sezione “Eventi speciali” del festival.
Il mini film, della durata di venti minuti, girato ai tempi dalla stessa Bergman, è il diario di una diva immersa in scene di vita normale, del cui divismo non vi è traccia alcuna, per lasciare il posto ad una figura di donna semplice e riservata, nel suo privatissimo quotidiano, in quelli che sono gli aspetti ed ambienti di facile riconoscibilità del vivere comune: la casa, la famiglia, i luoghi del cuore fermati attraverso mezzi tecnici casalinghi con il tipico tratto del cineamatore.
Dal festival di Cannes al festival “Il cinema ritrovato” di Bologna appuntamenti ed eventi per ricordare l’attrice
Svariate, in questi mesi, le occasioni per ricordarla: dall’ultimo festival di Cannes in cui al Palais del concorso risaltava il manifesto della sua immagine, bellissima, in primo piano, al festival "Il cinema ritrovato" di Bologna, nell’affollatissima Piazza Grande a vederla immortalata in una scena del celeberrimo "Casablanca".
La svolta per Ingrid Bergman, tra le stelle del firmamento cinematografico, la dobbiamo all’incontro con quello che diverrà il suo pigmalione, Gustav Molander, per il quale la Bergman nel giro di quattro anni, negli anni '30 reciterà in una dozzina di film. Il capolavoro "Intermezzo" cementerà la sua conquista alla mecca di Hollywood, in parallelo con l’altra Ingrid, quella immortalata nel breve film diretto da Alessandro Rossellini,che verrà presentatoalla Mostra del Cinema di Venezia.
Il grande amore per Cinecittà e il suo tramonto da icona del cinema americano
Dopo il raggiungimento della vetta Hollywoodiana, arriva per Ingrid Bergman Cinecittà, il cinema europeo grazie al regista Roberto Rossellini, ed ecco Cupido che fa la sua parte, e nel giro di un istante l’attrice lascia tutto, l’America, famiglia compresa, per rispondere al richiamo del grande amore italiano.
Bigama, si ritrova nel 1950 a girare "Stromboli" per la regia di Rossellini. L’amore per il maestro di "Roma città aperta", coronato da un matrimonio, coincide anche, in America, con la sua discesa artistica. Per l’attrice svedese le porte di Hollywood sembrano essersi chiuse. Solo nel 1956 con il kolossal "Anastasia" verrà riammessa alla vetta hollywoodiana che le tributerà il secondo meritatissimo Oscar. Si aggiudica, poi, la sua terza statuetta con "Assassinio sull'Orient Express", settima nomination ed ultima della sua carriera. Se ne va il 29 agosto del 1982, nel giorno del suo sessantasettesimo compleanno per un cancro al seno riesploso, ed ora alla Biennale di Venezia verrà cellebratacon "Viva Ingrid".