Uno studio pubblicato in questi giorni su "Jama Internal Medicine"dell’Università della Navarra a Pamplona (Spagna), elaborato dal 2003 al 2009 sul fattore alimentazione nel Sud Europa, per la prevenzione primaria e a contrasto delle malattie cardiovascolari grazie al consumo maggiorato di olio di oliva nella dieta mediterranea, ha riscontrato una diminuzione del tumore al seno. L’obiettivo dell’indagine alimentare condotta dal trial Predimed (Prevención con dieta medierranéa) - rileva Adnkronos - si basava, inizialmente, sull’osservazione dell’andamento delle malattie cardiovascolari associato ad un corretto regime alimentare.

L’iter della ricerca

In un periodo medio di osservazione, pari a cinque anni, sotto la direzione di Miguel A. Martínez-González, il gruppo di ricercatori che assieme a lui seguiva l’evolversi dell’indagine, ha impostato tre differenti tipologie di consumo su un campione di 4.282 donne con problemi cardiovascolari ad alto rischio, di un’età compresa tra i 60 e gli 80 anni:

  • ad un gruppo di donne ed ai rispettivi familiari è stato assegnato il consumo di olio di olivaa dosi settimanali maggiorate (un litro)
  • ad un secondo gruppo "in rosa" è stato assegnato il consumo di noci
  • ad un terzo gruppo di donne, infine, è stata chiesta solo la riduzione del consumo di grassi.

Cosa è accaduto alla fine?

Controlli alla mano, si è registrata una minore incidenza di rischio di cancro al senosu quel 68% che aveva consumato olio di oliva, a differenza delle consumatrici di noci, la cui riduzione della soglia di rischio emergeva in percentuale meno significativa, fino a ridursi ulteriormente per quanto riguarda il gruppo di controllo.

Lo studiocondotto dai ricercatori spagnoli, dal 2003 al 2009, sulle 4.282 donne testate, ha registrato 35 nuovi casi di tumore maligno al seno.

Dunque, bisogna seguire la dieta mediterranea abbinata al nettare in uscita dai frutti dell’ulivo quale antidoto per la prevenzione primaria del cancro alla mammella?Sì - sostengono gli esperti del trial Predimed - anche se i risultati non sono ancora tali da contrastare il problema che merita, pertanto, ulteriori studi più a lungo termine su un campione ancora più elevato di persone.

Tre sono i limiti emersi dalla ricerca condotta dall’Università della Navarra,cioè:

  • assenza di dati sulle malattie cardiovascolari per cui era stata avviata la ricerca
  • scarso numero di casi di cancro al seno
  • carenza di informazioni su ogni singola paziente osservata

Ancora un altro passo compiuto dalla ricerca che recupera, così, i secolari contenuti e benefici di madre natura per tutelare la salute, a prova di malattia.