Nostra recensione esclusiva per Blasting News di Posthuman Time. Il futuro presente. acura di R. Guerra e con note di C. Rocchio e M. Ganzaroli.
Futurologia sociale
E' nelle librerie Posthuman Time. Il futuro presente. Trattasi di un volume a più voci (edito da La Carmelina edizioni, in formato cartaceo ed eBook) che analizza i tempi postmoderni e postumani attuali da più punti di vista: sociologico, storico, filosofico, letterario, alla luce degli effetti delle nuove tecnologie nella società e nella cultura odierne. In tal senso, visto l'approccio eclettico e multidisciplinare si parla di futurologia sociale, metodologia nelle scienze sociali diffusa a partire dal secondo novecento, da Jungk a McLuhan a Toffler, oggi Derrick de Kerckhove, Negroponte, Kurzweil e altri.
In Italia si segnalano come futurologi i vari Ceccato, Peccei, Vacca, oggi Marchesini, Campa, Saccoccio, Paura e altri. La copertina è dell'artista contemporanea Giancarla Parisi.
Gli autori e i temi
Ogni autore ha contribuito liberamente con temi specifici: P. Casalino (esperto islamista e della letteratura araba) scrive sul 750° anniversario di Dante Alighieri, riletto come scrittore a tratti quasi fantascientifico e precursore, dopo certa moderna critica, fin dalla Divina Commedia di suggestioni multiculturali. Achille Olivieri (storico, filosofo e già docente a Padova) esplora in un saggio, attraverso Erasmo da Rotterdam, certi segni neorinascimentali nella modernità, e ha illustrato, in un secondo saggio, la Prima Guerra Mondiale, in certa sua complessità e comparazione attuale inedite.
M. Tani (Poeta sperimentale) presenta poesie neoromantiche-futuristiche, contributo originale di fantasia sociale. B. V. Turra e S. Vaj (Sociologi e futurologi) offrono gli interventi più strettamente tecnici e futuribili. Il primo descrivendo in profondità la nascente futura società della conoscenza, il secondo descrivendo alcune elaborazioni del movimento transumanista di cui è in Italia tra i principali promotori.
Transumanesimo in Italia, infine, tracciato sul piano pubblicistico dallo stesso curatore Guerra (futurologo), mentre Rocchio (filosofo) e Ganzaroli (scrittore multimediale), segnalano rispettivamente le origini del futurismo storico di Marinetti e certa condizione robotizzata - per via letteraria - dell'uomo contemporaneo.