Interessi Europei per un fattore di geopolitica economica ambientale e competitiva, è senza meno una caratterizzazione della società stessa, perché demograficamente stagnante; ostentati farfuglianti di intesa, ritrose adesioni e mutue promesse inficiate, hanno fatto che lacerare i rapporti di buon vicinato, pur essendovi per alcuni, buoni propositi, è il clima che si respira in questo periodo in Europa; dove si apprestano a raggiungerci da una odissea tormentata ma idealmente rassicurante, una popolazione giovane e vigorosa per una prospettica crescita economica; rimedio ad un rischio, di un sistema con pensionati in maggior numero della popolazione attiva.
Sembra però essere più un calcolo strategico, per ottenere plurimi vantaggi, occultato da generosità o un inquieto atto umanitario; uno scenario poco indulgente per i giovani e per i molti comunitari alla ricerca del lavoro, permeato da inique realtà. Sembrerebbe che l’interesse maggiore, suggerito dalla deduzione logica degli avvenimenti, sia della Germania, motivato da un presunto gioco-forza per il prossimo decennio; da suoi calcoli sembra abbia bisogno di circa 2 milioni di risorse giovani, è quanto ventilato da Berlino, appare verosimile una accettazione di circa 800 mila domande di asilo, molto densa quella dei Siriani, caratteristicamente attraenti per introdurli nella produttività economica tedesca; dove ulteriore obbiettivo strategico, potrebbe essere la reputazione di apertura, quale nazione eterogenea ed ospitante, avvantaggiandosene anche in qualità di una eventuale candidatura al Consiglio di sicurezza ONU; mentre l’Italia sta a guardare, avente sempre la funzione di valletta, non una vera strategia pregiudizievole, o quantomeno non servile.
Illazioni, attualità e confutazioni
Bisogna comunque considerare, chi proviene dalla Siria, società attualmente in guerra civile è secolarizzata da un islamismo sunnita estremo, ancor prima degli avvenimenti bellici, stava per raggiungere un certo sviluppo industriale, con sistemi evoluti e adatta a questa popolazione; forze qualificate in campo per un’ottima produttività, risollevando qualsiasi economia a costi bassissimi, la provenienza giovanile sicuramente è una forza a medio-lungo termine; quindi è giusto pensare con perplessità che una azione strategica di Berlino, come precedentemente accennato, risulti disdicevole, evidenziando una sleale competitività tra le varie nazioni europee; si spera oltremodo che il governo Italiano faccia qualcosa a tal proposito, che ci sia qualcuno strategicamente capace di analizzare queste dinamiche, avendo l’oculatezza di gestire questo scenario, dando vita ad una vera leadership di rilievo politico, nonché strategico per il futuro, coinvolgendo la popolazione con reazioni motivate e da non farla apparire come una azione squalificante eticamente.
Scenari apocalittici e esodi biblici
Politicamente destabilizzati, il Medio Oriente e il Nord Africa sono super incandescenti, le opzioni disponibili per risolvere ho arginare i conflitti, sono tre: quella militare, compromessi diplomatici o enormi aiuti umanitari; ma rivalità strategiche, poca incisività finanziaria, sembrano soluzioni quasi impossibili da perseguire.
Nel più semplice dei modi, quello finanziario, evitando un impegno diretto di forze politiche occidentali, sembra svanire per mancanza fondi, in quanto sono stati promessi dei soldi con un piano strategico dell’ONU, ma tra il dire e il fare c’è ne passa, perché i Paesi donatori hanno versato solo un terzo; aggirando il problema semplicemente, con un solidale aiuto per i nuovi arrivati in casa propria; ma l’invasione umanitaria è solo ad un inizio pericolosamente incontenibile.