Dal 16 settembre è sbarcato al Cinema l'ultimo film d'animazione della Pixar, Inside Out, un vero e proprio viaggio all'interno del cervello umano adatto non solo ai più piccoli, ma anche e soprattutto a quegli adulti che hanno dimenticato o perso la voglia di sognare. Si tratta di una pellicola che scava profondamente nell'Io di chi la guarda, anche perché dal connubio fra Walt Disney e Pixar non c'era altro da aspettarsi. Inside Out permette a chiunque di trascorrere un'ora e mezza di puro divertimento, con risate assicurate e riflessioni sulla nostra vita.

I ricordi, in particolare, fanno da padroni in un mondo dominato dai beni materiali e l'importanza di un film come questo in un momento storico che impone all'essere umano di correre per stare al passo coi tempi, è una vera 'manna' dal cielo per farci fermare a riflettere sulle nostre scelte ed emozioni. Un viaggio, insomma, al limite della psicanalisi, un film che vale la pena vedere anche in 2D, dato che la grafica Pixar riesce ancora una volta a stupirci per gli innumerevoli effetti creati al computer e i dettagli e colori di ogni cosa nel suo insieme.

La trama e i protagonisti di Inside Out

La storia riguarda principalmente una bambina, Riley, che da quando emette il primo vagito viene guidata costantemente da Gioia, emozione che vive nel suo cervello e che le permette di essere felice.

Crescendo, però, la bimba conosce anche la Tristezza, la Rabbia, la Paura e il Disgusto e questi simpatici personaggi la accompagnano costantemente nelle scelte di vita all'interno di una grande sala di controllo della sua mente. Quando i suoi genitori decidono di traslocare dal Minnesota a San Francisco, però, Riley non riesce ad ambientarsi nella sua nuova città, decidendo di scappare di casa quando Gioia e Tristezza finiscono fra i ricordi dimenticati, nei meandri più oscuri del subconscio della bimba.

Un viaggio, insomma, che farà tornare piccoli i grandi e che farà porgere molte domande agli spettatori che usciranno dalla sala.