Non lasciatevi ingannare dal titolo o dall'immagine della copertina estremamente espliciti, il nuovo libro di Marco Missiroli, edito daFeltrinelli, non è un semplice romanzo erotico. 'Atti osceni in luogo privato' è, infatti, un sorprendente romanzo di formazione che catapulta il lettore nella vita di Libero Marsell, dall'infanzia fino all'età matura. Una narrazione fluida, incalzante che restituisce a pieno l'irreversibilità degli eventi e che ci dà la fantastica illusione che Libero sia davvero esistito. Una storia suddivisa in cinque segmenti narrativi che raccontano i momenti più importanti della sua vita, le fasi che determinano l'identità di Libero Marsell come uomo.
Ma la cosa più sorprendente dell'intero romanzo è la capacità di Missiroli di delineare in modo non convenzionale i rapporti umani del protagonista con i singoli personaggi, restituendo alla narrazione un profondo e viscerale senso di autenticità.
Il protagonista: Libero Marsell
Libero Marsell è la forza e l'anima dell'intero romanzo. Un protagonista che racconta la sua storia in soggettiva e che conduce il lettore nelle fasi più significative della sua vita, o meglio nei 'momenti di passaggio'. Una voce narrante audace, che racconta dubbi e paure, ma soprattutto che non nega al lettore-voyeurla condivisione dei 'suoi atti osceni'. Da ragazzo timido e vergine, Libero Marsellsi trasforma in conquistatore impavido e affamato, in una Milano che diventa il luogo simbolico della sua rinascita umana.
Una città raccontata nei suoi grovigli, che da prima estranea, diventa quasi complice dell'irrequietezza perenne di Libero.
Un'irrequietezza che trova sfogo in incontri occasionali che diventano l'antidoto per quietare il dolore per la perdita improvvisa del padre e per la fine dell'amore con Lunette. Dunque, dietro la fame di 'osceno' del protagonista si nasconde il desiderio inconscio di voler trovare il suo 'posto nel mondo'.
L'impazienza di chi pretende 'qualcosa', diventerà consapevolezza di chi, conscio della propria identità, sarà disposto a concedersi all'unica cosa di profondamente osceno che esiste nella vita di ognuno di noi: l'amore.