Quando sono musica e danza a raccontare una storia, questa si colora di tinte vivide e potenti. “Roots”, lo spettacolo andato in scena ieri 27 febbraio, in anteprima nazionale, all’auditorium Stefano Cerri di Milano ha raccontato una storia di contaminazione: quella dei nostri ritmi e della nostra sensibilità musicale per mano di culture lontane nel tempo e nello spazio. Una storia che affonda le radici nelle tradizioni africane, in particolare quelle dell’Africa occidentale.
Dalle antiche danze mistiche alla musica contemporanea
“Non dimentichiamoci che il tanto amato e apprezzato jazz, come anche blues e afro-beat, non esisterebbe se i nostri popoli, resi schiavi, non avessero diffuso il loro bagaglio culturale e il loro modo di esprimersi artisticamente – spiega Rufin Doh, autore e regista dello spettacolo – Con Roots abbiamo voluto intraprendere un viaggio nel tempo per far comprendere come la storia della musica considerata prettamente occidentale risenta della storia dei popoli africani e delle loro antichissime tradizioni”.
La stella ivoriana
Ad impreziosire lo spettacolo e ad accorciare le distanze tra lo stesso e le suggestioni provocate nel folto pubblico presente, è stata l’eleganza nei movimenti dell’étoile parigina di origine ivoriana Sellou Nadege Blagone. Sellou è una ballerina in grado di interpretare con forte potenza scenica e destrezza tecnica tutti i tipi di danze, da quelle misticho-propiziatorie tipiche delle culture tribali alle più moderne contaminazioni. Già nota a livello internazionale anche come insegnante di danza, ha in progetto l’apertura di una scuola di ballo nel suo Paese d’origine, la Costa d’Avorio, per avvicinare i più giovani alla danza e coinvolgere direttamente il suo seguito parigino nella scoperta delle tradizioni ivoriane.
Il sound multietnico
La colonna sonora dello spettacolo “Roots” è affidata all’Orchestra di via Padova, ensemble multietnico con lo scopo di canalizzare e valorizzare attraverso la musica la diversità e il fermento culturale tipici del quartiere milanese che si sviluppa a Nord-Est della città. Altra storia di forte contaminazione sociale e culturale che trova nella musica il canale più adatto per raggiungere il cuore delle persone passando dal ritmo.
Tra i membri dell’orchestra compare anche il percussionista burkinese Abdoullay Ablo Traore, co-fondatore dell’associazione Sinitah organizzatrice dello spettacolo.
L’associazione culturale Sinitah
“Attiva a Milano dal 2003 – spiega Laura Pandolfini, presidente dell’associazione - Sinitah si occupa di promuovere la cultura africana attraverso l’arte e Roots è uno dei lavori che meglio incarna i nostri sforzi: coniuga imprescindibilmente musica e danza, le forme espressive più diffuse in Africa Occidentale; racconta una storia che è parte di noi europei; si rivolge a una città che integra con successo tantissimi africani, senza però conoscerne tradizioni, usi e costumi. In questo senso, il Patrocinio del Comune di Milano, ci ha gratificati molto. Ora lavoriamo per portare lo spettacolo in tutte le altre città che vorranno ospitarlo”.