Dall'avvocato, al dentista, all'operaio, tutti a Torino e dintorni ascoltano jazz. Sono tanti i locali dove si fa questo tipo di musica e anche le scuole dove si impara a suonare e a cantare come il Jazz Club e il Centro Jazz. Ma il momento clou è il Torino Jazz Festival con concerti da mattina a notte fonda nelle piazze, nei teatri, nei locali e sul fiume. Lamega rassegna, quest'anno, è multimediale e si propone di riflettere sulle mescolanze e sulle contaminazioni fra linguaggi, dalla musica alla fotografia, dal cinema alla letteratura.

Il suo direttore artistico Stefano Zenni ha anche scritto la prefazione al libro Il Jazz-Film di Guido Michelone, vercellese che insegna Storia della Musica afroamericana alla Cattolica e ha coniato questo neologismo.

Secondo il docente di estetica musicale all'Università di Udine, il torinese Alessandro Bertinetto, però, il cuore dell'improvvisazione jazz è la libertà. D'accordo con lui il direttore artistico Zenni, secondo cui questa fluisce nel momento, mentre il cinema è una giustapposizione di sequenze.

Interessante, a questo punto la sonorizzazione, il jazztoon del film Birdman del pluripremiato regista messicanoAlejandro Iñárritu (lo stesso cheha dato l'Oscar a Leonardo Di Capriocome attoreprotagonista del suo "Revenant"), con il soundtrack scritto e ricreato dal vivo durante la proiezione dal percussionista Antonio Sánchez,in prima assoluta europea.

Le contaminazioni, ricordando l'idea del compianto Gianpiero Gallina, padre di Musica 90, si avranno con il main stage serale in piazza Castello, con lo swing dell'impegnato Roy Paci, trombettista, arrangiatore, compositore e ora produttore con l'Orchestra del fuoco e la vocalist jazz singer francomagrebina Hindi Zahra, visto che il ballo rimane essenziale per l'evoluzione di questo genere.

Così il nuovo jazzman torinese Fabrizio Bosso renderà omaggio a un divo della musica afroamericana:Duke Ellington. Tutto sotto gli occhi di Toni Lama, autore del recentissimoVivere jazz vivere swing proprio sulla vita jazzistica locale.

Una colonna sonora per la città

Iljazz del 25 aprile avrà una prima assoluta conJazz and The City, frutto della collaborazione diEmanuele CisieDaniele Mana di Vaghe Stelle con Max Casacci, voce dei Subsonica,che in un post ha accusato di un presunto plagiopersino Ennio Morricone per le prime quattro note della colonna sonora di "Hateful".I suoni e i rumori della città si fonderanno con il jazz dei suoi più famosi pendolari, se così si può dire: Flavio Boltro, Gianluca Petrella,Enzo Zirillicon la partecipazione diPetra Magoni e Ferruccio Spinetti,il rapper EnsieEnrico Rava, tutti sempre in viaggio tra Torino, l'Europa e l'America.

Furio Di Castri organizza, invece,ilfringe a cui partecipano Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Marije Nie, Maria Pia de Vito, Rita Marcotulli, Iain Ballamy, Rosario Bonaccorso, Karim Zyad, Rémi Crambes, Raphaël Imbert, per ricordare i locali, dal Centralino all'Hiroshima Mon Amour,che hanno fatto di Torino la protagonista di una storia d'amore con questo sound.

Primo maggio e ultimo giorno del festival con l’acid jazz degliIncognito davanti a Palazzo Madama dove si tenterà di riproporre in chiave moderna gli anni Settanta con una dancefloor a cielo aperto a ritmi soul, jazz e funk. ll sax di Francesco Cafiso e l’attore di fiction e teatro Vinicio Marchioni faranno del racconto "Il persecutore" di JulioCortázin un altro jazz-film. Buonanotte con l'Urlo dei Murazzi, l’assolo sulla chiatta del Po alle 23 e le Night Towers per i nottambuli nella soprastante piazza Vittorio con il jazz, colonna sonora della città.