La vicenda, accaduta alMoma di San Francisco, ha dell'assurdo e per questo sta facendo il giro del mondo, suscitando reazioni di incredulità e ilarità.Un giovane di 17 anni,TJ Khayatan, ha posto i suoi occhiali da vista sul pavimento, dinnanzi ad una parete libera, per osservare la reazione dei visitatori. In molti si sono fermati ad osservarli, scambiandoli per un'opera d'arte moderna in esposizione. C'è persino chi si è inginocchiato per fotografarli. Il giovane ha divulgato le foto su Twitter, dove sono diventate immediatamente virali.

La reazione del giovane

L'autore dello scherzo, TJ Khayatan, nel corso di un'intervista ha affermato che "l'Arte moderna spesso sembra uno scherzo, ma è un modo per esprimere la propria creatività". Secondo il giovane c'è chi, anche in uno scherzo, "riesce a trovarci un grande significato spirituale". Secondo il giovane, inoltre, lo scherzo dimostrerebbe che ci sono molte persone dotate di grande fantasia e mente aperta.

Il precedente: la tela dell'Ikea al museo di Arnhem

Lo scherzo del giovane di San Francisco, quando è sbarcato sui social, hariportato allamente di molte personel'esperimento sociale effettuato un anno fa dal network olandeseLifeHuntersTv, in un museo di Arnhem, nel sud dei Paesi Bassi.

In quel caso, gli autori dello scherzo hanno piazzato una tela acquistata da Ikea, del valore di 10 euro, in una sala del museo, proponendola ad esperti e visitatori come opera d'arte. Mischiata a vere opere d'arte, in un contesto come quello, nessuno si accorse dell'arcano, tanto che ci fu chi arrivò a stimare per il quadro una valutazione di addirittura due milioni di euro.

Il caso del "crocifisso nell'urina" diAndres Serrano

Suscitò grande scalpore l'opera del fotografo americano Andres Serrano,esposta un anno fa al Photolux Festival di Lucca. Si trattava di una fotografia che ritraeva un crocifisso immerso in un bicchiere di urina. L'evento dove era ospitata la discussa opera, era patrocinato dalla Regione Toscana.

Il caso scatenò una bufera. Èdal 1987 che l'opera viene ospitata in varie mostre, non mancando ad ogni occasione di suscitare aspre polemiche, tanto che i Repubblicani statunitensi portarono persino il caso in parlamento. Ma non manca chi difende il fotografo, riconoscendo alla sua opera il diritto di essere esposta.