Circa mille artisti internazionali hanno lanciato un appello alla Commissione Europea al fine di rivedere lo status giuridico di Youtube e di altre piattaforme video. L'accusa è quella di sfruttare i creatori di musica, sottopagandoli. Tra gli oppositori di Youtube ci sarebbero, tra gli altri, Paul McCartney, David Guetta ed Elton John.

Artisti contro Youtube

E' guerra tra il mondo della musica e Youtube. Un migliaio di artisti ha inviato un documento alla Commissione Europea,chiedendo di rivedere lo status giuridico di Youtube e di altre piattaforme video presenti sulla rete.

Secondo l'accusa mossa il futuro dell'industria musicale sarebbe minacciato da una disparità tra contenuti visti dagli utenti e pagamenti effettivi degli artisti. Sotto accusa sono, quindi finiti i cosiddetti "hosting di contenuti", primo tra tutti Youtube con il suo miliardo di utenti.Tra i firmatari dell'appello ci sono artisti e cantanti di fama internazionale come David Guetta, Paul McCartney, Elton John, Lady Gaga, Jacques Goldman e Patricia Kaas. Presenti anche diversi italiani come Biagio Antonacci, Francesco De Gregori ed Elio e le Storie Tese.

L'inizio di tutto

Tutto è partito ad inizio anno quando è stato fatto un confronto trala quantità di musica ascoltata online e i profitti generati per artisti e detentori di diritti.

E' stato notato che il gap tra i due settori stava rubando una fetta importante di profitto agli artisti. Da qui è partita la crociata. Il confronto con Youtube non si gioca solo a livello economico, ma anche legislativo. E' stato, infatti, chiestodi eliminare uno dei cardini della prima legislazione digitale, ovvero il concetto di "safe harbour" (letteralmente "porto sicuro").

Si tratta di quel principio che permette di depenalizzare il caricamento da parte degli utenti di contenuti protetti dal diritto d’autore.

La risposta della piattaforma non si è fatta attendere. In un comunicato l'azienda ha ribadito la sua piena collaborazione nei confronti delle case discografiche, sottolineando comela maggior parte delle etichette discografiche ha accordi di licenza con YouTube.

Inoltre, nel 95% dei casi, sceglie di lasciare i video caricati dai fan sulla piattaforma e di trarre guadagni da questi video. La piattaforma si è, inoltre, offerta di offrire maggior trasparenza nei pagamenti degli artisti. L'impressione è che, però, la storia non finisca qui.