Una delle mostre più interessanti che si svolgono a Milano in questo momento è quella dedicata ad Escher. Sono stati 580.000 i visitatori che hanno reso omaggio a questo artista eccentrico, poliedrico, incisore e scienziato, capace di rivoluzionare e ribaltare in modo deciso e radicale la visione dell'uomo.
La mostra, che è stata allestita a Palazzo Reale e che rimarrà in piedi sino al 22 gennaio, presenta ben 200 opere di Maurits Cornelis Escher (1898-1972), ed insieme ad esse anche una miriade di giochi e di prove di creatività, per cui se ne consiglia la visita anche e soprattutto alle scolaresche.
L'esposizione è divisa in sei sezioni:
La formazione: l'Italia e l'ispirazione Art Noveau;
dall'Alhambra alla tassellatura;
superfici riflettenti e struttura dello spazio;
metamorfosi;
paradossi geometrici: dal foglio allo spazio;
- economia escheriana ed eschermania.
Pur provenendo dal mondo dell'Art Nouveau, Escher fece un viaggio in Italia, ne rimase così incantato da sistemarsi a Roma e viverci per dodici anni dal 1923 al 1935, ma nel contempo un altro viaggio lo porterà in Spagna dove visiterà l'Alhambra e studierà i sistemi decorativi usati in quell'edificio.
Caratteri della produzione di Escher
Ne ricaverà le cosidette tassellature, che riutilizzerà nelle sue opere. Famosa è la litografia La mano con sfera riflettente (1935) dove si vede una mano che sostiene una sfera dentro la quale è presente l'artista seduto comodamente nel suo studio, ma ancor più famoso è l'opera Metamorfosi, un pannello di notevole lunghezza dove l'artista rappresenta le svariate trasformazioni
La griglia quadrata diventa una scacchiera, la scacchiera si riempie di lucertole e ramarri, questi si trasformano in esagoni, gli esagoni diventano le celle di un favo di api, le api diventano colibrì', poi si trasformano nel paesino di Atrani sulla costiera amalfitana, successivamente arriva un ponte, dal ponte si passa ad una torre, e la torre è quella degli scacchi.
Sembra una filastrocca ,invece è l'opera creativa di uno dei maestri più grandi del Novecento. Famoso ancora l'effetto Droste, dal nome di una scatola di cioccolato olandese, ovvero l'artificio dell'immagine nell'immagine.
La mostra è ricca di giochi e paradossi visivi e l'artista è sempre pronto a stupire con le sue visioni stravaganti e deformanti.
Promossa dal Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24 Ore Cultura Gruppo 24 Ore e da Escher Fondazione.Una mostra da non perdere, per perdersi invece nelle stupefacenti opere di Escher.