Valorizzazione della casa-studio a Napoli dello scrittore polacco Gustaw herling. È questo l’appello diffuso nelle scorse ore dall’Associazione Nazionale Case della memoria (Ancm), l’unica rete di case museo di personaggi illustri nel nostro Paese. In prima linea ci sono il presidente dell’associazione, Adriano Rigoli, e il vicepresidente, Marco Capaccioli, che stanno dando voce a numerosi intellettuali e professionisti che vogliono salvaguardare gli spazi che furono abitati da Herling. Il rischio è che questi luoghi, in particolare la Villa Ruffo, vengano stravolti e destinati ad altri usi.

Herling è l’autore di “Un mondo a parte”, volume che raccoglie i ricordi di anni di internamento in un gulag. A Napoli l’autore ha vissuto per quarantacinque anni. L’allarme è scattato nel settembre scorso quando gli eredi dello scrittore segnalarono che era stata organizzata una festa in stile discoteca proprio nell’appartamento di Herling. In corso c’è una diatriba legale che coinvolge magistratura e Soprintendenza.

La promessa della moglie dell’autore polacco

Nella nota diffusa dall’Ancm è sottolineato che la moglie di Herling, Lidia Croce, ha continuato a custodire volumi e documenti del marito proprio nello studio dell’appartamento di Villa Russo. “La promessa – hanno fatto sapere dall’Associazione – era che quello spazio rimanesse tale, per divenire archivio del lavoro svolto a Napoli e da qui verso il mondo intero.

Ma anche per ricordare a futura memoria. La lotta per la libertà che aveva combattuto per tutta la vita. Si tratta, come per molte delle case museo facenti parte della nostra associazione, di un luogo simbolico che merita rispetto e attenzione”. L’Associazione Nazionale Case della Memoria si è resa disponibile a collaborare affinché lo studio di Herling a Napoli venga messo in rete con le altre case-museo nazionali anche incontrando i responsabili per fare il punto della situazione.

Circa sessanta abitazioni fanno parte del network in Italia

Tra le abitazioni della memoria che attualmente compongono il network ci sono quelle di Dante Alighieri, Giotto, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Silvio Pellico, Giuseppe Verdi, Enrico Caruso, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Maria Montessori. La rete comprende complessivamente quasi sessanta case museo in dieci regioni che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere tale forma museale.