Cresciuti tra Modena e provincia, i remida hanno saputo fin da subito imporsi come una delle realtà più solide del panorama musicale italiano. Lo scorso 23 settembre è uscito il loro nuovo singolo dal titolo "Gli spostati". Il brano, nato per gioco e per amicizia, è un omaggio a Tina Cipollari e Simone Di Matteo ed è dedicato alla coppia protagonista di "Pechino Express". Ecco cosa ci hanno raccontato a riguardo, e non solo, i Remida.
Come è nata la vostra passione per la musica? Le nostre storie sono molto simili e allo stesso tempo diversissime.
L'aspetto in comune è certamente la presenza di tanta musica in casa e di una forte spinta della famiglia verso l'approccio ad uno strumento. Tra noi, c'è chi ha vissuto la musica come una trasgressione, e si è salvato dalla noia, e chi invece è stato salvato dal caos più assoluto. Ad ogni modo ci ha reso migliori!
Come vi siete conosciuti?Io ed Alessandro (batterista) abbiamo iniziato a suonare insieme 15anni fa. Eravamo ragazzini sognatori con in mente obiettivi alti come la cima dell'Everest, o forse anche di più. La necessità di fondare i Remidanacque quando iniziammo a scrivere inediti. Nel tempo abbiamo conosciuto gli altri componenti attuali della band, tutti "caduti" nel progetto per casualità ed accettati per indubbia bravura e determinazione.
Il nuovo singolo dei Remida
È uscito qualche settimana fa il vostro nuovo singolo "Gli spostati". Il nostro coinvolgimento è stato casuale ed inaspettato. Simone Pozzati mi ha contattatoa fine estate dicendomi che due suoi cari amici partivano per l'avventura di "Pechino Express".Aveva scritto untesto e mi chiese se potevo metterlo in musica.
Inizialmente, con il classico snobbismo da musicista, hoaccantonatoil lavoro poi, durante iltour estivo, mi è capitato in mano per caso. Ricordo che mi strappò un sorriso. Presi la chitarra e, di getto, composi la melodia.Dopodichémandai il provino, chitarra e voce, a Simone per fargli sentire cosa avevo scritto e lui mi disse che era entusiasta.
Così è nato il nostro nuovo brano: "Gli spostati".
Seguite "Pechino Express"? E i talent show? "Pechino Express" lo seguiamo quando riusciamo. Per noi la sera è sempre sinonimo di lavoro. Tra concerti, prove e spettacoli non è sempre scontato trovare il tempo. In più, sinceramente, non siamo grandissimi fan del piccolo schermo in generale. I talent invece sono certamente una bella vetrina con la pecca però di non dare spazio all'originalità. Credo che si raggiungerà un buon risultato quando nel talent sarà premiata la scrittura del brano inedito oltre che l'esecuzione. Basti pensare che i più grandi artisti italiani come Ligabue, Vasco, De Andrè o Dalla, non sarebbero mai emersi per la qualità della loro esecuzione.
L'arte da sempre è capire il contesto e farsi catturare dal mondo e dal mood di un artista. Se tu lo obblighi ad interpretare il mondo di un altro elimini la sua unicità e faispazio a "interpreti da Karaoke senza anima".
Se doveste scegliere un artista con cui collaborare, chi scegliereste?La scelta dell'artista italiano è una bella guerra a due. Per il nostro vissuto e le nostre radici Luciano Ligabue e Cesare Cremonini. Ad oggi il secondo vincerebbe sul primo. Anche se come autori ed interpreti della "nuova guardia" saremmo contenti dilavorare con Ermal Meta o Calcutta.Anche per gli stranieri sono due i nomi, con uno in vantaggio. Siamo cresciuti con i Muse, e le nostre melodie spesso li ricordano, ma ad oggi lavorare con i Coldplay credo potrebbe farci piangere di gioia per una settimana.
Avete progetti per il futuro? ESanremo?Abbiamo tantissimi progetti, tra i quali un nuovo singolo e, con l'arrivo dell’estate, speriamo un nuovo album. Per quanto riguarda Sanremo, ad oggi, possiamo ufficializzare che quest'anno non sarà il nostro turno. Non nascondo che ci abbiamo provato, abbiamo sondato anche quella come strada percorribile, ma abbiamo tanto altro lavoro da fare ancora.