Si sono concluse il 9 settembre le riprese del cortometraggio “8 giugno ‘76”, diretto dal regista lucano Gianni Saponara. La storia, che narra l’agguato al Magistrato Coco, ucciso per mano delle Brigate Rosse, in cui perse la vita anche il Brigadiere Saponara, lucano di Salandra, viene raccontata dall’interno, attraverso gli occhi e i racconti di chi quel trauma lo ha vissuto in prima persona, quelli della moglie e dei figli del Brigadiere.

Uno scenario storicamente difficile, quello degli Anni di Piombo, e una storia drammatica, quella dell’omicidio del Magistrato Coco, in cui si iscrive una storia altrettanto drammatica, quella del Brigadiere Giovanni Saponara, membro della scorta di Coco, uomo onesto, fortemente ancorato alle proprie radici lucane, padre di famiglia e marito amorevole, caduto nel sanguinoso attentato di Genova dell’8 giugno del 1976.

Sono questi gli ingredienti di un prodotto made in Basilicata di grande spessore artistico, storico e cinematografico. Un cast giovane e promettente, quasi interamente lucano, arricchito dalla partecipazione straordinaria di Donatella Finocchiaro. Un corto, in parte finanziato dal Mibact e dalla Lucan Film Commission, che ha goduto di importanti patrocini, dal grande valore storico e civile. Abbiamo intervistato il regista.

Come nasce l'idea di confrontarsi con gli anni di Piombo e di raccontare questo preciso fatto storico?

C’è da dire che conosco bene i figli del Brigadiere Saponara, ma l’idea nacque da un articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, scritto dalla nipote, che mi diede delle sensazioni forti.

L’idea nasce nel 2014, ma il progetto si è poi sviluppato nel tempo. Ho voluto raccontare questi fatti storici attraverso gli occhi di chi questi traumi li ha vissuti in prima persona: la moglie, Angela Zagaria (interpretata da Donatella Finocchiaro), e i figli. Da qui è poi partito un lungo lavoro di ricerca e ricostruzione storica.

Un cast di assoluto rilievo con tanti artisti lucani.

Il cast è tutto composto da gente molto conosciuta, dagli effetti speciali al montaggio, dalle sceneggiature ai costumi, fino al trucco, affidato alle mani della potentina Giuliana Marsico. Gli attori lucani in scena sono nove: Simone Castano (nel ruolo del Brigadiere Giovanni Saponara, ndr), Giuseppe Pergola, Erminio Truncellito, Giavanni Andriuoli e altri.

Direttore della fotografia è stato Bruno Cascio e la produzione è, invece, dei lucani Giuseppe Marco Albano e Angelo Troiano, in collaborazione con la SKMG. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i professionisti che hanno collaborato con noi alla realizzazione del corto.

Dove si sono svolte le riprese del corto?

Il corto è stato interamente girato a Salandra, paese che ha dato i natali al brigadiere. Il film, in realtà, è ambientato a Salandra e a Genova. A Salandra abbiamo riprodotto fedelmente l’Arco di Santa Brigida, dove avvenne l’agguato (non a caso i cittadini di Salandra ora chiedono che l’Arco rimanga lì, ndr), abbiamo poi ricreato due ambienti diversi anche dal punto di vista meteorologico: alla giornata di sole di Salandra si alternava la fitta pioggia di Genova.

Abbiamo avuto un grande riscontro da parte della gente del posto, ma anche da parte dell’Amministrazione comunale.

Quali saranno i canali di distribuzione del cortometraggio? Dove potremo vederlo?

Il corto dovrà, in questa prima fase, farsi le ossa in giro per i Festival. Cercheremo di presentarlo entro fine anno, in tempo per poterlo presentare al Festival di Berlino, che a certe tematiche è molto attento. Poi cercheremo di incanalarlo nella programmazione Rai o su uno dei suoi canali tematici e indirizzarlo verso una distribuzione più ufficiale. La prima, rivolta soprattutto agli addetti ai lavori, si terrà quasi certamente a Salandra nel mese di dicembre.