Per Mauro Corona, noto scrittore, alpinista, scultore e artista poliedrico presente nell'ampio panorama intellettuale italiano, l’interesse dell’opinione pubblica nei confronti dei temi scolastici è dovuto soprattutto al fatto che la scuola è un’istituzione troppo importante, la quale investe, per buona parte della nostra vita, aspetti sociali e fondanti per tutti e per le generazioni future.

Modelli d’insegnamento a confronto: parliamo di quello finlandese

In una lunga intervista, pubblicata nei giorni scorsi sul portale libreriamo.it, lo scrittore Corona delinea il suo personale pensiero nei confronti dell’attuale situazione in cui versa il mondo della Scuola italiana.

Da sempre impegnato contro gli atteggiamenti esterofili che imperversano e dilagano nell'ambito della società italiana, critica ampiamente l’operato e le scelte politiche attuali, relativamente alla tematica scolastica. Subito, l’intervistatore pone una domanda secca allo scrittore circa la differenza tra il nostro modello d’insegnamento e quello finlandese. In effetti, questo sistema scolastico, prevede molte ore trascorse ‘en plein air‘ e Corona sottolinea come questo aspetto è stato ampiamente preso a modello da lui stesso, da oltre vent'anni, rimanendo assolutamente inascoltato. Sono famosi, infatti, i suoi molteplici tour all'interno di molte scuole italiane, in cui lo stesso scrittore spiegava come interessare gli alunni ad apprendere e ad imparare gli argomenti e le nozioni, facendo anche lavori di tipo manuale.

Questo – secondo Mauro Corona - è l’unico modo possibile per attirare l’attenzione, oggi, di un alunno poco interessato ad ascoltare, ma incuriosito nel fare: “Dovremmo mandare nelle scuole gli artigiani, i contadini, le guide alpine”. Le sue maggiori lamentele, poi, si fondano sul fatto che tutto ciò di cui oggi si discute a proposito di scuola, sia a livello normativo che istituzionale, a proposito della volontà politica di stravolgere e rivoluzionare i vari modelli didattici tradizionali, corrisponde alle tesi che lui stesso ha sostenuto per tanti anni.

Amareggiato, dichiara: “Però è tanto che lo dico ma nessuno pare che mi abbia ascoltato”.

Mauro Corona: 'L’italiano? L’abbiamo riposto nel dimenticatoio'

Le sue maggiori critiche sono assolutamente accentrate su questo argomento e, nello specifico, Corona ribadisce: “Insomma, guardiamo troppo all'estero…”, e questo ci porta a essere sempre più convinti dell’eccessiva efficacia dei sistemi scolastici alternativi a quelli italiani.

A tal proposito sottolinea come, nonostante si è in possesso della lingua più bella al mondo, l’Italiano, paradossalmente, ci ostiniamo con convinzione a parlare la lingua inglese in tutte le circostanze. Insomma, solo per sentirci trand e alla moda. Sorridendo, conclude la sua intervista dichiarando l'importanza della conoscenza della lingua inglese, ma allo stesso modo, quando parliamo in italiano non possiamo utilizzare più parole straniere del dovuto. Infine, a proposito delle attività scolastiche all'aperto, tanto a lui care, ribadisce gli effetti positivi che si innescano negli alunni e a tal proposito dichiara:"... Credo molto in queste scuole all'aria aperta: i bambini tornerebbero a sorridere, ora sono così malinconici. La scuola è diventata triste, vecchia, obsoleta”.