Star Wars è il simbolo di 2 generazioni. Ed ora sta contribuendo a formare la terza. Con già 7 film all'attivo, distribuiti nell'arco di quasi 40 anni (che compirà il 2017), è il colossal fantascientifico (meglio definito space opera) più importante della storia del cinema. E proprio in questi giorni c'è fermento per l'imminente uscita del suo primo spin off; Rogue One: a star wars story. Il film è posto temporalmente poco prima dell'episodio IV (il primo della saga) e narra le vicende di un gruppo di ribelli che tenta di rubare i piani per la costruzione della nuova potentissima arma dell'Impero Galattico: La Morte Nera.
Ma, trama a parte, ciò di cui hanno avuto da preoccuparsi i produttori in queste ore è ben più grave visto che la questione coinvolge anche il presidente eletto Trump.
Star Wars: Il Presidente colpisce ancora
In queste ore è sui social statunitensi è comparso un hashtag creato qualche giorno fa: #DumpStarWars. Questo hashtag è stato creato dai sostenitori di Trump e da tutti gli uomini del presidente (eletto) per protestare contro lo spin off che, a detta loro, sarebbe stato modificato nella sceneggiatura, in un secondo momento, per aggiungere scene anti -Trump. La polemica dei repubblicani è nata a causa di un post su twitter pubblicato da Chris Weitz, uno degli sceneggiatori dello spin off, che si è apertamente schierato contro Trump durante la campagna elettorale e che ha paragonato il neo presidente all'Imperatore Galattico.
I sostenitori di Trump hanno così scatenato un putiferio sui social, in particolar modo su twitter, creando l'hashtag incriminato, eccone un esempio:
#DumpStarWars backlash reaches Hollywood's doorstep - https://t.co/rsnz0mXL4d
— ٩(͡๏̯͡๏)۶ Mike Napa (@RealMikeNapa) 13 dicembre 2016
Lo sceneggiatore non è stato da meno e le sue risposte stanno contribuendo alla creazione di un caso mediatico che crea discrepanze tra i fan che, di sicuro, ve ne sono anche tra le file repubblicane, vista la portata del colossal.
Non solo Trump, anche la Disney
Il problema è diventato più grave appena è giunto ai vertici Disney.
La casa distributrice (che oggi possiede anche la metà dei diritti dell'opera) non è mai stata storicamente democratica e quasi sempre filo repubblicana (per non parlare delle origini della Walt Disney Company). Bob Inger, CEO della Disney, ha subito contribuito a chiarire la questione nei confronti di Trump ed il popolo repubblicano, dichiarando che "Non c'è alcun riferimento o messaggio subliminale anti - Trump in Rogue One".
La Disney, inoltre, spiega che la modifica della sceneggiatura è stata richiesta dai loro vertici dopo la loro visione privata della pellicola a causa di alcune scene "troppo cupe". A riprova delle loro affermazioni ci sarebbero gli attori e gli addetti agli effetti speciali che avrebbero ironizzato sulle volontà della Disney e sarebbe ben visibile nelle diverse "featurette" create appositamente per i fan. Eccone qui una:
Colonna Sonora diversa
Ultimo problema: la colonna sonora. Il tanto famoso Main Theme di Star Wars non sarà più lo stesso. Pare che la Disney voglia creare un qualcosa di più "personale" per la serie di spin off anche se sono ambientati nello stesso universo. Difatti non sarà più John Williams il compositore per questa side story bensì Michael Giacchino che, sebbene sia orientato verso la soundtrack originale, ne ha composto una inedita.
Parte dell'OST originale verrà comunque tenuta nel film (non si può immaginare Star Wars senza Marcia Imperiale) ma dovremo abituarci anche a nuove sonorità. Dal sottoscritto (dichiaratamente Sith), un bel: "Lasciatevi tentare dal lato oscuro della forza". Vi terremo aggiornati.