Israele riserva a Riccardo Muti una standing ovation prolungata e meritata per il concerto tenutosi il 20 dicembre a Tel Aviv. L'ultimo, condotto da un direttore italiano, risale ad 80 anni fa, quando, l'allora Arturo Toscanini, fu incaricato da un mandato reale inglese a condurre gratuitamente la neonata Filarmonica dello stato palestinese, composta da musicisti ebrei fuggiti dall'antisemitismo dilagante negli stati del Vecchio Continente. Una ricorrenza speciale, quindi, quella di quest'anno. Per la celebrazione degli 80 anni da quella data storica, il maestro Muti ha voluto eseguire le stesse composizioni di allora, ribadendo la sua avversione verso il dilagare di qualsiasi regime a stampo dittatoriale simile a quelli diffusi in Italia e Germania tempo addietro.

Un concerto dedicato alla memoria

Brani come "La Scala di Seta" di Giacomo Rossini, "La Seconda Sinfonia" di Johannes Brahms e "La Sinfonia Incompiuta" di Franz Schubert, sono stati così in grado di far rivivere al pubblico contemporaneo il clima e i sentimenti provati al concerto di quegli anni, e la guida di uno dei maggiori e più importanti direttori d'orchestra del nostro tempo, ha reso possibile la memoria di quel tragico episodio che fa parte, purtroppo, della storia del nostro mondo.

"E' un grande onore per me - ha riferito il direttore Riccardo Muti al pubblico - essere stato chiamato a dirigere questo concerto. Israele - ha aggiunto il maestro - è importante per il mondo e la Filarmonica ne è il suo ambasciatore." Alla fine del concerto tenutosi al gremitissimo Auditorium Bronfman, il direttore napoletano ha voluto omaggiare la memoria di quell'episodio e lo stato Israeliano attraverso l'Hatikvà, inno nazionale del paese sul mar Mediterraneo.

L'evento Muti fu già protagonista per i 70 anni della Filarmonica. E' stato l'apertura di una serie di concerti che si terranno in tutto il paese nel mese di dicembre , in occasione della celebrazione dell'80esimo anniversario della Filarmonica dello Stato di Israele.