Che il fenomeno del secondary ticketing stesse rovinando le aspettative degli amanti della musica e dei tour in Italia era ormai sulla bocca di tutti, ma che il fenomeno fosse di portata mondiale non era così noto.

Il mercato delle resales pare sia di casa anche negli stati Uniti: in poche ore anche il mercato statunitense è stato dichiarato sold out per tutte le date del nuovo Tour the Joshua Tree del gruppo irlandese, dopo che la stessa cosa era avvenuta in Italia per la data di Roma lunedì scorso.

Il re-ticketing o secondary ticketing sta diventano una piaga sociale.

Il problema degli organizzatori disonesti che vendono i biglietti a TicketOne ufficialmente, e sottobanco anche a molti siti di bagarinaggio on-line, ma a sua volta consegnano “sotto banco” migliaia di biglietti ai bagarini online. Quest’ultimi rivendono i tagliandi agli acquirenti anche a 10 volte in più rispetto il costo originale per poi riconsegnare agli organizzatori il ricavo del sovrapprezzo.

Da tempo esiste questo fenomeno, che è tornato alla ribalta dopo la scandalosa prevendita del Tour dei Coldplay ma soprattutto dopo i servizi denuncia delle Iene su Italia 1.

La truffa continua

Sono state aperte delle inchieste per truffa dopo i servizi del programma di Mediaset, con interventi della guardia di finanza a Milano, dove si trovano le sedi delle maggiori società organizzatrici di Tour, come Live Nation Italia e Vivo Concerti.

Anche il governo ha presentato un emendamento atto a combattere il bagarinaggio on line.

Le aziende che sfruttano il re-ticketing sono, tra le altre, Stubhub, Ticketnetwork, Viagogo, Seatwave e Vivid Seats, e si difendono dicendo di essere solo piattaforme che offrono a privati la possibilità di rivendere i propri ticket a prezzi maggiorati.

Colpa degli organizzatori o degli artisti?

Dopo l'accusa comprovata da documenti l'’amministratore delegato di Live Nation Italia ha ammesso che l'azienda abbia venduto i biglietti con questa modalità, addossando però la colpa agli stessi artisti, i quali percepirebbero una fetta del guadagno. L'affermazione ha scatenato un coro di proteste tra i musicisti italiani.

Molti tra loro si sono dissociati dalle suddette dichiarazioni agendo anche legalmente.Vasco Rossi ha addirittura interrotto ogni rapporto con Live Nation assicurando che userà un metodo di prevendita nominativo per evitare che i furbetti rovinino ancora il sogno dei fans.