Ieri 19 febbraio è andato in scena lo spettacolo di musica e teatro del premio Oscar presso il “Teatro Don Bosco” di Potenza. Nicola Piovani mutua il titolo del suo spettacolo dall’amico Federico Fellini, amante della musica eppure spaventato dal suo potere emozionante. Il pianista e compositore prima di metter mano al suo Steinway&Sons si racconta e confida col pubblico in sala: condivide aneddoti, ricordi, dialoghi ed esperienze con i grandi del cinema italiano, dal riminese a Monicelli, da Mastroianni a Benigni.

Musica e Cinema

Le note di musiche celebri da un lato e locandine e foto di scena dall’altro tracciano un cammino artistico di circolarità tra cinema, musica, cinema e ancora musica.

Assistere all’esecuzione di colonne sonore suonate dal vivo è come essere proiettati di forza all’interno delle storie narrate dai film musicati dal pianista romano quali Intervista e Ginger e Fred (Federico Fellini), Hungry Hearts (Saverio Costanzo), Speriamo Che Sia Femmina e Il Marchese del Grillo (di Mario Monicelli).

Musica e Letteratura

«La musica è pericolosa e lo sapevano anche i greci» avverte Nicola Piovani per introdurre la seconda serie di brani. Questi traggono la propria ispirazione da vicende mitologiche quali quella di Partenope, la sirena “offesa” dalla musica di Orfeo che, dopo un lungo viaggio in mare, approda sulle coste campane; la triste vicenda del Minotauro e infine il recupero dell’episodio biblico della bellissima Salomè e della sua accattivante danza dei sette veli.

Anche stavolta musica e immagini accompagnano il pubblico con mirabili illustrazioni firmate da Milo Manara. Una suite fatta di note, mitologia, storia e arte dalla spessa carica emozionale.

Musica e Benigni

Dopo un breve ma doveroso omaggio a Chopin e Rossini, Piovani prima racconta e poi esegue il motivo che da anni accompagna l’ingresso in scena (nei teatri e in televisione) di Roberto Benigni.

Negli anni Novanta, in occasione di uno spettacolo teatrale del comico fiorentino, le note riemergono dal sostrato della memoria di un Piovani bambino che ascolta in lontananza la musica prodotta dalle bande di paese in occasione di feste patronali e ricorrenze pubbliche. Così, a distanza di anni, quelle note serviranno a scrivere la musica che, da quel momento in poi, segna l’ingresso di Benigni.

E poi ancora, il pianista e compositore ricorda “il parto” della canzone Quanto t’ho amato, scritta con Vincenzo Cerami e lo stesso Benigni. Quasi obbligatoria l’esecuzione delle musiche del film La Vita È Bella, che sono valse a Piovani il premio Oscar alla migliore colonna sonora nel 1999.

Completano lo spartito della serata nel capoluogo lucano la canzone Caminito “recitata” da Marcello Mastroianni e Storia Di Un Impiegato di Fabrizio De Andrè. Magistralmente accompagnato dalla fisarmonica di Rossano Baldini, dal sax e clarinetto di Marina Cesari, dal violoncello di Pasquale Filastò, dalle percussioni di Ivan Gambini e dal contrabbasso di Marco Loddo, Nicola Piovani ha rivelato se stesso e il suo fortunato e ricco percorso artistico di una vita. Ulteriore nota di merito sulla serata teatrale vissuta nella città di Potenza risiede nell’aver devoluto l’intero importo ai terremotati del Centro Italia.