Anche quest'anno, come succede ad ogni inizio di anno, nel mondo del cinema si apre una lotta, una disputa, per aggiudicarsi le ambite statuette degli Oscar, che consacrano film, attori, produttori e artefici della settima arte come i migliori dell'intero anno appena trascorso.

Anche in queste settimane che precedono la 89° edizione della cerimonia, che si terrà a Los Angeles nella serata di Domenica 26 febbraio, si susseguono pronostici e dibattiti per decidere chi entrerà nell'Olimpo di Hollywood. Intuibile capire che alcuni film, quando ottengono diverse nominations, è perché sono opere valide e che hanno avuto un riscontro di pubblico e quindi hanno fruttato un certo ritorno economico.

Si sa che negli USA, il cinema è una vera e propria industria, quindi non è ingiusto pensare anche al guadagno che un lungometraggio ottiene al botteghino.

Lion - un film vibrante e lirico

Nonostante siano tanti gli avversari e i film candidati siano davvero interessanti, Lion - la strada verso casa ha ottenuto 5 nominations, fra cui Miglior Film: non ha ricevuto premi alla cerimonia dei Golden Globes, ma la solidità della storia e la bravura degli interpreti vanno comunque sottolineati ed elogiati. La prima parte del film, interamente in lingua originale, immerge lo spettatore in una Calcutta di vent'anni fa, tra lo squallore e l'estrema povertà, ma con una fotografia onesta e in alcuni fotogrammi quasi lirica che indugia sul villaggio originario del protagonista portando sullo schermo una natura brulla e assolata, assetata di acqua ma abitata da persone gentili e amorevoli.

Per questo è meritatissima la nomination per il direttore della fotografia, G. Fraser.

Alle immagini, che incantano e a volte angosciano il nostro sguardo da occidentali inconsapevoli e sbadati, si unisce una vibrante colonna sonora, i cui suoni e le cui musiche riempiono la solitudine del piccolo Saroo, solo fra cumuli di immondizia e persone senza scrupoli.

Un altro importante aspetto del film, anch'esso in lizza per la Miglior Colonna Sonora.

Nicole Kidman e Dev Patel

Entrambi gli interpreti di Lion sono candidati come migliori attori non protagonisti: intervengono infatti nella seconda parte del film e dunque non sono considerati i protagonisti. D. Patel incarna al suo meglio la difficoltà di chi vuole scoprire da dove viene e allo stesso tempo teme di saperlo.

Un'interpretazione importante e calibrata, aiutato forse anche dalla presenza sul set di una veterana del cinema, come N. Kidman, che in questo film da il suo meglio, come non capitava oramai da diversi anni.

Non è semplice portare sullo schermo una storia realmente accaduta ed evitare la retorica e il buonismo, ma in questo caso G. Davis ci riesce. Per essere il suo primo lungometraggio, il regista grazie ad ottimi attori e a tutta la produzione, restituisce tutta la drammaticità di una storia che è paradigma di un viaggio dentro se stessi: perché la paura di sapere chi si è a volte è più forte di qualsiasi altra cosa, ma sta lì la grandezza di chi sa guardare oltre l'apparente e la superficie, per andare a scovare nel profondo la parte migliore e più vera di sé, per farla tornare alla luce.

Una speranza e una forza forse un po' opacizzate dai nostri tempi ma in questa opera rese all'ennesima potenza.