In questo nuovo weekend d’aprile stanno per debuttare nelle sale cinematografiche numerose pellicole legate ai generi più svariati. Un film che sta facendo certamente discutere è The Lost City of Z. Quest’ultimo è basato sull’omonimo libro biografico scritto da David Grann nel 2009. La sua regia è stata affidata al cineasta americano James Gray, salito alla ribalta grazie a I Padroni della notte, Two Lovers e C’era una volta a New York. La sua produzione è stata gestita da diverse piccole compagnie come la Plan B Entertainment, la MICA Entertainment e la MadRiver Pictures.
Debutterà nelle sale statunitensi in data 14 aprile, mentre ancora non è stata stabilita una release ufficiale per il mercato italiano.
Una straordinaria spedizione nella giungla amazzonica
La sua trama è ambientata nel lontano 1925 ed è basata sull’esploratore britannico realmente esistito Percival Fawcett. Quest’ultimo decide di andare in Sud America, con lo scopo di ritrovare i resti di una misteriosa e antica civiltà scomparsa. Viene immediatamente ridicolizzato dall’establishment scientifico per le sue teorie, ma nonostante ciò decide d’impegnarsi al massimo per portare a termine questa missione. Nel corso delle sue peripezie viene accompagnato da sua moglie e da suo figlio. Purtroppo, durante le sue esplorazioni, sparisce improvvisamente in condizioni enigmatiche e non ancora risolte.
Una lunghissima fase di pre-produzione
Il protagonista principale è interpretato dall’attore britannico Charlie Hunman, precedentemente noto per Pacific Rim, Sons of Anarchy e I figli degli uomini. Nel cast compaiono anche altri interpreti importanti come Robert Pattinson, Siena Miller e Tom Holland. La stesura della sua sceneggiatura è iniziata nel lontano 2009, poco dopo l’uscita dell’omonimo libro.
Purtroppo, in seguito ad alcuni imprevisti, la sua lavorazione ha subito una serie di molteplici ritardi. La maggioranza delle riprese si sono svolte tra l’agosto e il settembre del 2015 in diverse località come Belfast e Santa Marta in Colombia.
Un film caratterizzato da una cinematografia “vecchio-stile”
Questo film nel complesso è riuscito a conquistare un ottimo riscontro per quanto riguarda la critica.
Infatti, secondo il sito Rotten Tomatoes ha ottenuto addirittura l’89% di recensioni positive. È stato ampiamente promosso da parte del Village Voice, il New York Magazine, l’Hollywood Reporter e Variety Magazine. È stato invece stroncato dal London Evening Standard e dal Times. Nel complesso è stato giudicato come piuttosto emozionante dal punto di vista visivo e ricco di atmosfere epiche. Inoltre, è stata lodata la buona regia di Gray, grazie alla sua capacità di trasmettere sensazioni e momenti d’estrema bellezza. Infine, il suo stile è stato reputato molto vicino a una certa cinematografia classica di qualche tempo fa e caratterizzato da un ritmo narrativo metodico e tradizionalista. Per concludere, è possibile affermare che The Lost City of Z non è certamente un prodotto concepito per il puro intrattenimento e divertimento, ma è considerabile una delle pellicole più impegnative e ben realizzate di questo periodo.