Ad Amatrice sono ancora vivi i ricordi di un terribile inverno. La scossa di magnitudo 5,5 che lo scorso 18 gennaio l'ha colpita, insieme alle tragiche vicende che hanno riguardato l'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga, sono ancora impressi nella memoria. Così come non è possibile dimenticare i morti del sisma del 24 agosto 2016 ad Accumoli, e i disastri provocati dal Terremoto di magnitudo 6,5 del 30 ottobre 2016 a Norcia.

Scosse ripetute che, secondo il sismologo Gianluca Valensise, "non sono ancora finite del tutto e nuove sono da aspettarsi".

Questi movimenti tellurici, quasi fossero un teatro naturale dell'orrore, hanno unito in un unico pianto Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, a partire da quel terribile 24 agosto. Terremoti che hanno causato disperazione e perdite, da cui però sono sempre più numerosi coloro che vogliono rialzarsi.

Amatrice dopo il sisma

La stima dei danni provocati dall'ultimo terremoto ad Amatrice - 7 miliardi e 56 milioni di euro - si è rivelata, con il passare dei giorni, delle settimane e dei mesi, tendente al ribasso. I dati aggiornati, infatti, sono superiori ai 23 miliardi. Il sisma ha arrecato danni a numerose infrastrutture (tra cui l'Hotel Rigopiano, colpito dalla valanga) e, in particolar modo, ha messo in ginocchio gli abitanti per svariati motivi.

Da una parte ci sono i danni alle linee elettriche, l'isolamento di intere frazioni causato anche dalla neve. Dall'altra, invece, l'impossibilità per i cittadini di riprendere la normale routine quotidiana. Tutto ciò si è riversato drammaticamente sul settore dell'allevamento che, per mancanza di elettricità, mezzi, mangime ed acqua, ha fatto registrare la morte di un numero altissimo di capi di bestiame.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha fatto pervenire a Bruxelles il fascicolo aggiornato dei danni e dei costi causati dalle scosse sismiche. In un'ottica di tutela e salvaguardia dell'economia del territorio colpito, è stato attivato il Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea, e con esso è rinata la speranza.

Amatrice riparte dal cinema

Come scrive Fulvia Caprara ne "La Stampa" di oggi, mercoledì 12 aprile: "la signora Fernanda finalmente sorride. Non può più fare la strada che percorreva ogni mattina per raggiungere il suo negozio di parrucchiera, né prendere il caffè nel suo bar preferito. Come non può pregare nella chiesa dove si è battezzata, ma dal prossimo sabato potrà ritornare al cinema". E, continua la giornalista: "guarderà Toni Servillo in 'Lasciati andare' e poi, il sabato dopo, Stefano Accorsi in 'Veloce come il vento', e tutti gli altri film in programma".

E così Amatrice ricomincia dal cinema, affinché l'anima non muoia anch'essa con il sisma: perché bisogna sempre rialzarsi e perché la vita deve continuare.

La sala del cinema temporaneo è stata inaugurata ieri, alla presenza del Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, del presidente Anica Francesco Rutelli e dell'ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha ricordato che il "cinema teatro" c'è sempre stato ad Amatrice. Il borgo antico se l'è portato via il sisma, ma chi resta ha una disperata voglia di rinascere e di riprendersi la sua vita.