Il Cinema italiano ha da poco perso uno dei suoi più importanti rappresentanti della comicità, Paolo Villaggio. L'attore era da tempo malato di diabete e ci ha lasciati mentre era ricoverato in un noto ospedale di Roma. Villaggio è stato uno degli ultimi comici a portare in scena una maschera, quella di Fracchia, personaggio goffo, irascibile e impacciato con le donne. Fu l'autore televisivo Maurizio Costanzo a scoprirlo e a portarlo alla ribalta, come ha fatto con altri personaggi del mondo dello spettacolo.

Ragionier Ugo Fantozzi e non solo

Ai più, però, Paolo Villaggio è noto per il suo ragionier Ugo Fantozzi, altro personaggio inventato dall'attore, emblema del lavoratore italiano medio, timoroso davanti al suo capo, disinvolto e a volte burbero con la moglie Pina (Liù Bosisio e Milena Vukotic) e la figlia Mariangela (Plinio Fernando) e arrendevole dinanzi alle avances della signorina Silvani, interpretata dall'eccentrica Anna Mazzamauro.

Villaggio ha, inoltre, lavorato con mostri sacri del cinema italiano come Federico Fellini, Mario Monicelli, Lina Wertmuller. Con quest'ultima collaborò nel film Io speriamo che me la cavo del 1992. In tale pellicola troviamo Villaggio in vesti inedite nel ruolo di un maestro alle prese con una classe di ragazzini napoletani, che vivono in condizioni poco agiate. L'attore ha preso, poi, parte alla fiction Carabinieri interpretando il personaggio di Giovanni, un anziano ingenuo,il quale si ritrova spesso nei guai, risolti dai carabinieri o dal maresciallo della caserma del suo paese. L'ingenuità è una chiave comica importante per l'attore, il quale ha dichiarato che per far ridere il proprio interlocutore bisogna trasportarlo indietro nel tempo, al periodo più bello della nostra vita, ossia l'infanzia.

I funerali e gli amici di sempre

In occasione dei funerali alcuni colleghi come Enrico Montesano e Lino Banfi hanno raccontato alcuni aneddoti legati ai retroscena, perché Villaggio era spiritoso nella realtà e nello spettacolo. Anche i figli hanno confermato tale teoria. La figlia Elisabetta ha raccontato di quando il padre le parlava di morte e le diceva che preferiva morire di giorno, altrimenti i giornali non ne avrebbero parlato subito.

Anche il figlio Pierfrancesco ha dichiarato che il padre non avrebbe voluto morire durante i mondiali, perché non gli avrebbero dato i giusti meriti e la sua morte sarebbe passata in secondo piano. Tra i partecipanti ai funerali dell'attore c'era anche Neri Parenti, il quale ha diretto nel 1996 il film "Fantozzi-Il ritorno".

Il regista è apparso notevolmente commosso e non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma il suo volto esprimeva più di mille parole.Paolo Villaggio, dunque, ha lasciato il segno in ognuno di noi, ha creato col suo Fantozzi momenti di unione domestica, di allegria nelle famiglie. Ci piace pensarlo sopra la sua nuvola di pioggia che lo ha sempre perseguitato mentre si gode il riposo che si è tanto meritato.