Sembra essere una maledizione quella che da otto mesi circa sta colpendo la regione Abruzzo. Valanghe, terremoti, incendi stanno lentamente martoriando la regione del centro sud Italia. L'ultimo tragico evento risale al 5 agosto: un incendio dovuto ad un barbecue, infatti, sta letteralmente massacrando la zona di Campo Imperatore e anche alcune zone vicine a rigopiano, dove lo scorso 18 gennaio si è verificata la valanga che ha segnato numerose morti e la distruzione dell'Hotel Rigopiano.
Il 5 agosto: rassegna degli ovini
Come ogni anno nelle zone di Campo Imperatore, in prossimità del ristoro Mucciante, in Abruzzo c'è una tradizionale e antica rassegna che vede la presenza di centinaia di ovini, i quali possono essere osservati ed acquistati.
Vicino i recinti di tali animali, inoltre, vi sono numerosi stand nei quali è possibile trovare formaggi, marmellate, spezie e altri prodotti locali che possono essere comperati come fosse un grande mercato di prelibatezze. Si tratta, dunque, di un evento simbolico per la regione Abruzzo, per il quale vi sono numerosi visitatori provenienti da varie regioni d'Italia, dal Lazio, alle Marche.
L'incendio causato da un barbecue
Durante la rassegna di quest'anno, però, qualcosa è andato storto. La 58esima edizione, infatti, sarà ricordata per l'incendio che ha colpito i luoghi limitrofi. A causa di un barbecue utilizzato per la cottura dei tradizionali arrosticini, si è verificato un graduale incendio che è divampato fino ad alcuni punti vicini al canalone formato dalla valanga del 18 gennaio.
Ci sono ancora dei fuochi attivi, nonostante siano passati già 4 giorni. Il caldo e il vento non sono affatto d'aiuto. Ci sono vari mezzi che stanno controllando la zona, tra cui canadair che stanno spegnendo il fuoco con l'acqua che viene prelevata dal lago di Campotosto, in provincia dell'Aquila. La preoccupazione è tanta, ma vigili del fuoco, protezione civile e volontari non intendono arrestare il loro intervento.Era passato un solo giorno da quando la strada che porta a Rigopiano era stata riaperta, ma questo evento si è presentato puntuale, come se volesse impedire alla popolazione abruzzese di andare avanti, di aprirsi ad un futuro roseo.
L'incendio del rifugio San Francesco
Qualche tempo fa si è verificato un altro incendio che ha distrutto il piccolo Rifugio San Francesco, vicino l'incrocio che porta a Castel del Monte. Si trattava di un piccolo chiosco, noto ai vari frequentatori della zona, dov'era possibile assaporare alcuni prodotti tipici della zona e risultava essere un posto ideale per i passanti e i turisti che si dirigevano verso i paesi vicini.
Questa volta il fuoco ha colpito la montagna, una montagna in preda all'ira della natura e alla superficialità dell'uomo. Ci vorrebbe più rispetto per essa, dovrebbero essere usate norme di comportamento civili e coscienti, senza violentare il paesaggio che ci circonda, senza cancellare le tracce di una regione che è stanca, ma che non vuole mollare.