Nel panorama del mondo dello spettacolo è sempre più difficile trovare artisti in grado di fare più cose. Uno di questi è il poliedrico artista partenopeo Massimo Cannizzaro. Ecco la sua Intervista in esclusiva per Blasting News.
Massimo tu hai un gran talento oltre ad una passione immensa per tutto ciò che fai. Questa passione è nata con te o l’hai scoperta piano piano e quando hai capito che poteva diventare il tuo lavoro?
In verità, credo che il primo "campanello d'allarme " per un'artista sia la "predisposizione caratteriale". Una specie di fuoco sacro primordiale che poi verrà alimentato dal talento, dall'esperienza e da un pizzico di fortuna che non guasta mai.
Io da bambino imitavo la voce e le movenze dei professori, ed ero sicuramente ben predisposto alla simpatia ed all'empatia. In ogni caso, molto tempo dopo ho preso coscienza che tutto ciò era l'embrione del mio futuro lavoro da artista.
Tu nasci come ballerino e coreografo di balli caraibici, poi ti sei evoluto cominciando a fare anche cabaret, ideando e conducendo programmi comici su diverse tv campane. Hai poi condotto un programma radiofonico tutto tuo su Radio Marte. In futuro ti piacerebbe tentare anche la strada del cinema recitando in un film? Se sì in quale genere di film ti piacerebbe recitare?
Qualche tempo fa, una regista, nota, mi propose una parte "drammatica" in una fiction. Poi non se ne fece nulla. Ecco, questa cosa del ruolo serio e drammatico mi tenta molto... Ad ogni modo mi piacerebbe un ruolo alla Tom Hanks ne Il codice da Vinci.
Sei anche uno scrittore e due anni fa hai pubblicato un libro dal titolo "Prossima fermata: Dante.
Inferno 2.0". Il libro è una rivisitazione in chiave moderna della classica Divina Commedia. In questo caso l’Inferno è la rappresentazione della vita moderna che spesso viviamo come un fardello e con rassegnazione. Come mai hai scelto proprio questo tema per il tuo libro? Hai in programma altri lavori letterari?
In questi giorni la triste cronaca del nostro territorio parla di fiamme, rifiuti tossici e delinquenti. Più inferno di così. Ecco, spero di pubblicare al più presto Il Paradiso per parlare finalmente delle tantissime "eccellenze" della mia Terra.
Sul web sei molto conosciuto per le parodie che fai e per le canzoni che dedichi ai giocatori del Napoli di cui sei un gran tifoso.
Come è nata quest’idea che ti ha portato poi ad aprire anche un canale YouTube dove posti tutti i tuoi video?
Uno dei motivi che mi ha allontanato dalla Radio è stata l'impossibilità di poter produrre parodie sportive. Mi perdonerete la vena polemica, ma all'epoca del mio programma radiofonico, mi venne proibito di fare parodie sui calciatori per un ipotetico conflitto "testuale" con un famigerato "duo" di parodisti all'epoca nella mia stessa radio. La mia buona stella e soprattutto Mr. Zuckerberg mi vennero in soccorso e attraverso Facebook, finalmente, era il pubblico a decidere chi poteva fare e chi non! Il resto lo ha fatto il mio sviscerato affetto per la mia squadra del cuore.
Come detto sei tifosissimo del Napoli che in questi giorni sta svolgendo la preparazione pre-campionato.
Al gruppo si è unito il nuovo acquisto Ounas. Da tifoso sei fiducioso per la stagione della tua squadra del cuore e per quanto riguarda il nuovo arrivo hai già in mente qualche canzone da dedicargli o aspetti di vederlo all’opera?
In verità sto aspettando di capire la pronuncia precisa per comporre qualcosa: Unà, Unas, Onas. Per fortuna che ho studiato lingue, ma aspetto la "dicitura popolare" per mettermi all'opera. Intanto ho preparato Rui Chi È sulle note del Triangolo di Renato Zero, dedicata a Mario Rui.
Di recente hai partecipato alla mostra d’Oltremare Napoli incontra il mondo con un tuo spettacolo che ha avuto molto successo. Dopo tanti anni di spettacolo sei ormai abituato al palcoscenico e al pubblico presente o provi ancora molta emozione ogni volta che ti appresti ad andare in scena?
Il giorno in cui non mi emozionerò e non avrò quel brivido prima di salire sul palco, smetterò. Il nostro "lavoro" vive in simbiosi con la passione e l'entusiasmo. Senza queste caratteristiche è meglio smettere e fare altro.
Al giorno d’oggi esistono molti talent show a cui prendono parte migliaia di ragazzi con la speranza che gli si apra la strada del successo. Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere una carriera nel difficile mondo dello spettacolo?
Il mio consiglio è quello di usare queste meravigliose opportunità (che ai miei "tempi" non c'erano) come opportunità e non come scorciatoie. In questo lavoro se "imbrogli" prima o poi, se ne accorgono tutti.
Tornando ai talent, semmai dovessero proporti di partecipare come giudice, accetteresti oppure no?
Lo farei con entusiasmo e con un grande senso di coscienza. I "sogni" di chi vuole diventare un artista devono essere messi in mani accurate, preziose, coscienziose e, soprattutto, pulite.