Si è svolto ieri sera, 8 luglio 2017, e si ripeterà oggi, 9 luglio 2017 presso Villa Filippina, a Palermo lo spettacolo tratto da un'opera di Salvo Licata, giornalista e drammaturgo vissuto negli anni di piombo, che attraverso i gesti, le parole e le emozioni della figlia Costanza e del bravissimo Salvo Piparo, riprende vita in chiave moderna: Il Trionfo di Rosalia.

Buona la prima

La prima dello spettacolo, che si ripeterà oggi, 9 luglio, alle 21:00 sempre a Villa Filippina, in Via San Francesco di Paola, a Palermo, è stata un grandissimo successo e ha riscosso un notevole plauso dal pubblico.

Momenti di giubilo, di risate a crepapelle, ironia e divertimento, di sono alternati a momenti più riflessivi e drammatici, in un vortice coinvolgente di emozioni e vivacità.

Il Trionfo della sicilianità

Intrecci storici, salti nel passato, racconti che nascono dalla vita quotidiana di persone comuni, attualità, satira politica, ma non troppo, solidarietà e inclusione sociale, cultura, usi e costumi locali: una miscellanea, ben dosata, di tematiche che hanno narrato l'evoluzione di Palermo attraverso un excursus storico-culturale che ha coinvolto i periodi storici più importanti e significativi della storia della città.

Tra danze, musica, personaggi stravaganti, istrionici, sacri e profani, fruttivendoli, commercianti, 'ricuttari', pescivendoli, nobili schizzinosi dal palato sensibile al salato, in mezzo a loro c'è lei: la dolcissima Rosalia.

Nelle vesti della 'Santuzza', tanto amata dai palermitani che le sono devoti, la straordinaria Costanza Licata, figlia di Salvo, che vide in Rosalia, la trionfatrice che, seppur sfortunata ed esiliato, ha vinto la battaglia sulla malattia e continua a lottare sui mali che affliggono Palermo.

Un emblema della capacità che hanno i palermitani, e i siciliani tutti, di resistere alle avversità, di resilienza alle innumerevoli difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua lunga storia e al grande senso di solidarietà che permette di fronteggiare il grave problema dell'immigrazione, oggi causa di migliaia di vittime del mare.

Poi c'è lui: il mattatore, il giullare, il timoniere, il narratore onnipresente, Salvo Piparo. Con la sua irriverenza ed il suo geniale tocco da maestro, ha incantato, ammaliato e fatto sorridere di gusto tutti i presenti. Il pubblico, incuriosito ed affascinato, non conteneva le lacrime per il troppo ridere. Il gran maestro che ha tradotto in irriverente satira, le vicissitudini della città, attraverso una chiave di lettura pungente, ma rispettosa, sarcastica, ma malinconica, il tutto, narrato in strettissimo dialetto palermitano. Una lirica corale dall'incalzare gradevole ed incantevole che vale la pena vedere o rivedere.