Il “piatto dell’amicizia” è, nella tradizione ungherese, il dono riservato agli ospiti e ai viandanti in cerca di ristoro. Un’occasione conviviale con inaugurare nuove amicizie, nuovi sodalizi culturali. Come quello fra Lalineascritta, il laboratorio di scrittura creativa fondato e diretto a Napoli dalla scrittrice Antonella Cilento, e l’Accademia d’Ungheria di Roma: insieme celebreranno, domani, il centenario della nascita di Magda Szabó. L’evento, intitolato appunto “Il piatto dell’amicizia”, è in programma al cinema Hart di Via Crispi, Napoli, a partire dalle 18.

Ospiti della serata, condotta da Antonella Cilento, saranno il direttore dell’Accademia d’Ungheria István Puksás, la traduttrice Vera Gheno e la responsabile della casa editrice Anfora Mónika Szilágyi. Alle attrici Cecilia Lupoli e Imma Villa sarà affidata la lettura di alcuni brani dalle opere della Szabó e in sala verrano proiettati i contributi video delle scrittrici ed operatori culturali L. Bosio, L. Ginzburg, M. Marchesini, M. Morazzoni, M. Pozzoli, S. Sciandivasci, N. Terranova ed A. Toscano.

A Napoli, il 'piatto dell'amicizia'

In chiusura, alle 20, il pubblico potrà assistere alla proiezione del film La porta (2012) di Istvan Szabó, tratto da un suo romanzo omonimo. Manifestazioni, convegni, tavole rotonde e presentazioni dedicate alla grande scrittrice ungherese candidata al Nobel si sono già svolte, quest’anno, a Venezia, Bologna, Torino e Roma.

Ora anche Napoli entra nel novero delle città che rendono omaggio all’autrice di La porta, e L’affresco. Un piatto dell’amicizia, dunque, per celebrare anche l’antico legame tra Napoli e l’Ungheria presente sin dai tempi della regina angioina Maria D'Enghen, figlia del re d'Ungheria Stefano e della regina Elisabetta dei Cumani che fu regina consorte di Napoli, come moglie del re Carlo II d'Angiò, dal 1285 al 1309, anno della morte del marito e , che fu mentore dell'edificazione del complesso di Donnaregina e che fu mecenate di Petrarca.

Un raccordo che si è corroborato con la il soggiorno napoletano, durante il secondo conflitto mondiale, di un altro scrittore esimio della letteratura ungherese, Sándor Márai, e che si protrae quest'anno con la Szabó e che continua il prossimo anno nella ricorrenza dei 90 anni della presenza dell’Accademia d’Ungheria in Roma.

Ancora un evento che mette la Città partenopea al centro del panorama letterario europeo: come luogo squadernato di una memoria narrativa che ha i suoi ascendenti nella sua origine greca e mitica. Partenope città-libro e luogo di narrazione autentico.