Era luglio 2017 quando a Palazzo Ducale, a Genova, nasceva uno degli scandali d'Arte più grandi degli ultimi anni. Ricordiamo brevemente i fatti. In quei giorni era in corso una mostra dedicata a Modigliani in cui, privati appassionati e possessori delle note opere d'arte, mettevano a disposizione di tutti 21 capolavori di Modigliani da ammirare in tutta la loro bellezza.

Lo scandalo dei falsi Modigliani a Palazzo Ducale

All'improvviso, con l'incredibile accusa di truffa aggravata, circolazione di opere d'arte falsificate e riciclaggio la mostra perse tutto il suo fascino.

Ben 20 dei 21 quadri esposti, infatti, sono stati ritenuti falsi e non attribuibili, dunque, al grande Modigliani. E' quanto ha stabilito, nelle ultime ore, una perizia svolta dal perito Isabella Quattrocchi depositata presso il Tribunale di competenza. L'accusa iniziale nasce mediante un esposto di Carlo Pepi, un esperto d'arte che da decenni combatte contro queste che ritiene, palesemente, opere non originali. La conseguenza di quest'indagine ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di tre nomi importanti del settore. Trattasi di Rudy Chiappini, che ha curato la mostra in questione, Massimo Vitta Zelman (presidente di MondoMostre Skira) e Joseph Guttman (noto mercante d'arte e proprietario di alcune delle opere in questione).

I risultati della perizia e i quadri interessati

La perizia, ormai depositata, parla di incompatibilità di numerosi dettagli delle opere

con quello che è il periodo storico e culturale in cui visse Modigliani nato e vissuto, vale la pena ricordarlo, tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. I pigmenti e le linee utilizzate sui dipinti risultano incompatibili così come le cornici di tutte le opere che risultano provenire da mondi distanti dal Modigliani.

Si parla, addirittura, di origini est europee ed americane. A questo punto, Carlo Pepi si è detto soddisfatto di come stanno andando avanti le indagini. Il Palazzo Ducale di Genova, luogo del misfatto, si è prontamente dichiarato parte lesa e farà valere sicuramente i suoi diritti nelle sedi opportune.

Le tele interessate si trovano attualmente nel caveau del Nucleo Tutela del patrimonio artistico del corpo dei Carabinieri.

Ecco quali sono:

  • La testa scultorea, 1910, disegno su carta
  • Ritratto di Maria, 1918, olio su cartone
  • Cariatide Rossa /Gli Sposi, 1913, olio su tela
  • Donna seduta, 1916, disegno su carta
  • Ritratto femminile, 1917, olio su tela
  • Testa di donna dai capelli rossi, 1915, olio su tela
  • Nudo Seduto, 1913, matita e acquerello su carta
  • Cariatide à genoux, 1913, matita su carta
  • Nudo disteso, 1918, olio su tela
  • Ritratto di Moise Kisling, 1916, matita su carta
  • Ritratto di Jean Cocteau, 1916, disegno su carta
  • Cariatide, 1914, tempera
  • Testa di donna, 1917, olio su tela
  • Ritratto di Cham Soutine, 1917, olio su tela
  • Ritratto di Moricand, 1915, olio su tela
  • Grande nudo disteso, 1929, olio su tela
  • Giovane donna seduta, 1924, olio su tela
  • Natura morta con ritratto, 1918, olio su tela
  • L'atelier, 1918, olio su tela
  • Madame Hanka Zborowska nell'atelier, 1912, olio su tela

In riferimento alle ultime 5 tele, queste sono state già oggetto di un'indagine in passato che le ha attribuite, a seguito di importanti studi, a Moise Kisling, pittore polacco vissuto negli stessi anni di Modigliani.

Dalle indiscrezioni che emergono copiose in merito è facile immaginare che vi potrebbero essere sviluppi in tempi brevi su questa vicenda. Sono previsti, infatti, nuovi interrogatori per i tre indagati ed ulteriori perizie per le quali sono stati chiamati in causa alcuni esperti direttamente dalla Francia.

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