Il rapporto tra i lettori italiani e i libri sta peggiorando sempre di più: infatti da un recente rapporto Istat emerge che oggi in Italia ci sono 4.300.000 lettori di Libri in meno rispetto al 2010 e inoltre dal 2016 il 57.6% della popolazione non ha mai preso in mano un libro per leggerlo. Questi si che sono numeri Horror! I maggiori non lettori sono gli uomini di età compresa tra i 25 e i 74 anni; mentre per le donne, le non lettrici prendono una fascia di età compresa dai 65 anni in su.

Uno dei motivi principali di questa crisi è che i genitori non stimolano a dovere i propri figli a leggere un libro: solo il 69% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e 14 anni, con entrambi i genitori lettori, ha letto almeno un libro nella propria vita.

Un altro motivo è la poca pubblicizzazione di eventi letterari e fiere della piccola e media editoria da parte di chi governa.

L'AIE (Associazione Italiana Editori) secondo una propria indagine, afferma che il 39.1% dei dirigenti e professionisti italiani in un anno non apre neppure un libro; fra questi professionisti ci sono anche i politici disinteressati totalmente a questa grave crisi. Quindi la domanda sorge spontanea: chi dovrebbe leggere, se non lo fanno questa categoria di persone che hanno titoli di studi e reddito più alti? Parte integrante di questa crisi sono le case editrici: ci sono infatti le case editrici EAP ( Editoria A Pagamento), che pubblicano libri chiedendo all'autore un contributo di soldi obbligatorio.

Alcune di queste case editrici, pubblicano avvolte anche libri "spazzatura" con l'unico scopo di percepire il contributo degli autori senza visionare ciò che stanno pubblicando. Ci sono poi case editrici no EAP, che pubblicano libri visionandoli bene e accuratamente, senza richiedere un contributo di soldi all'autore. Queste case editrici però visti gli alti di costi di pubblicazione e tutte le spese a loro carico, pubblicano all'incirca 5/6 libri nell'arco dell'anno.

Cosa fare per provare a risolvere questa crisi?

Per provare ad arginare questa crisi, gli eventi letterari, fiere e iniziative legate ai libri dovrebbero essere sponsorizzate come si deve, tramite i comuni dove si svolgono questi eventi e la promozione dell'evento sui Social Network; si potrebbe stanziare un budget per aiutare le case editrici no EAP a pubblicare più libri nell'arco dell'anno e visionare bene ciò che si pubblica. I genitori e le scuole (partendo dalle elementari) dovrebbero invogliare i ragazzi a leggere di più (almeno un libro al mese). Non si risolverà così questa crisi, ma sarebbe comunque un buon inizio.